Sarà affidato all’estro e la creatività del Zygrya String Trio, on stage al Teatro Nuovo di Napoli sabato 6 aprile 2019 alle ore 21.00, l’appuntamento conclusivo de Il Nuovo Suona Giovane 2019, terza edizione della rassegna musicale per le giovani generazioni, presentata dal Teatro Pubblico Campano, diretto da Alfredo Balsamo, in collaborazione con Progetto Sonora, che nasce per dar corpo ed evidenza ai molteplici linguaggi musicali del nostro tempo.
Sul palco, a chiudere l’edizione 2019 della fortunata rassegna, sarà un trio che, in ensemble, ha solo pochi anni di vita, ma i cui singoli interpreti hanno già alle loro spalle un discreto background artistico e performativo.
La formazione, composta da Alfredo Pumilia (violino), Davide Maria Viola (violoncello) e Bruno Belardi (contrabbasso), è un trio d’archi, che propone brani originali caratterizzati da elementi e forme sonore appartenenti a diversi repertori del Mediterraneo.
Le peculiarità del gruppo sono la presenza sul palco solo di strumenti a corda (violino, violoncello e contrabbasso) e l’amalgama delle diverse estrazioni dei suoi musicisti, in un felice equilibrio tra le loro varie esperienze in band come Ars Nova, Araputo Zen,Mescla, Tartaglia Aneuro, Bestia Carenne.
La loro “unione” accompagna sia la rilettura di classici del genere sia la creazione d’inediti, contraddistinti dalla sintassi musicale propria degli strumenti a corde.
Il risultato è un sound originale, che s’ispira a pezzi del Masada String Trio di John Zorn, con le sue influenze di jewish music e tradizione klezmer, non disdegnando l’ascendenza del lavoro del chitarrista e compositore americano Marc Ribot, che invece spazia dal wave al free jazz, sino al rock e alla musica cubana.
Anche la lezione tutta ‘nostrana‘ degli Araputo Zen e degli Slivovitz non è ignorata dal trio, che prosegue, tuttora, la sua ricerca tra linguaggi e memorie musicali, cui rifarsi tanto nell’esecuzione, quanto nella composizione.
Durante i loro live, del resto, i musicisti prestano particolare attenzione all’improvvisazione e al mutuo interplay, dando libera espressione a creatività ed estro, all’insegna di una contaminazione composita e multiforme.