Due “palcoscenici nudi”, due affascinanti e versatili scene teatrali, il Maschio Angioino e il Chiostro di San Domenico Maggiore a Napoli, saranno sfondo naturale alla prima edizione della rassegna ZuNAPOLI, organizzata e diretta da InBilico Teatro & Film, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, nell’ambito di Estate a Napoli 2019.
Quattro giorni di teatro musica cinema e incontri all’ombra di due suggestive location, quattro titoli e un unico filo rosso, i mille volti della città di Napoli, che, da sabato 21 a mercoledì 25 settembre 2019, regaleranno al pubblico, attraverso il forte temperamento politico, le contaminazioni artistiche e l’impegno civile, tutte le suggestioni e le contraddizioni che contraddistinguono il capoluogo partenopeo.
InBilico Teatro, compagnia di ricerca teatrale, nasce nel 2009 per opera di Ramona Tripodi e Andrea Canova, con la creazione di originali allestimenti scenici che, fin da subito, hanno fortemente destato attenzione, connotandone l’identità artistica.
Il bisogno di creare contaminazioni con le diverse arti diviene il tratto che meglio evidenzia il carattere di ricerca e sperimentazione della compagnia Inbilicoteatro, che, l’anno seguente, dà vita a Inbilicofilm, etichetta cinematografica indipendente, nata dall’Officina Rabbiz con il suo primo cortometraggio dal respiro teatrale, divenendo, così, InBilico Teatro & Film.
“L’idea di organizzare la rassegna ZùNAPOLI – spiegano i due fondatori – ci è venuta in occasione dei dieci anni di InBilico Teatro & Film, che ricorrono proprio quest’anno, realizzando quella che, per noi, è una piccola festa, un primo importante traguardo. Ne sono successe di cose belle in questi anni, e ciò che ricordiamo con più gioia sono le proficue collaborazioni con i tanti artisti della scena, che ci hanno accompagnato in questo percorso e continuano, ancora oggi, a essere parte del nostro progetto, tra i quali Guido Lombardi, Cesare Accetta, Nino Bruno, Marco Messina (99 Posse)”.
A inaugurare la programmazione della rassegna, sabato 21 settembre alle ore 21.00, al Maschio Angioino, sarà I Guardiani di Maurizio de Giovanni, con Maurizio de Giovanni (in voce), gli attori Fulvio Sacco, Raffaele Parisi, Ramona Tripodi, Adriana D’Agostino Valeria Frallicciardi, Valentina Spagna, nell’adattamento e la regia di Ramona Tripodi. In video e in voce saranno Raffaele Ausiello, Luciano Roffi, Letizia Vicidomini, le musiche originali e la sonorizzazione live sono a cura di Marco Messina.
Ci sono solo tre luoghi: Qui, il Sotto e il Sopra. Napoli non eÌ€ una cittaÌ€ come le altre. Napoli non eÌ€ neppure una cittaÌ€ sola, perché, sotto quella che conosciamo ne esiste una sotterranea, nascosta agli occhi del mondo, con il buio al posto della luce. Marco Di Giacomo l’aveva intuito, un tempo, quando era un brillante antropologo, e aveva un talento unico nell’individuare collegamenti invisibili tra le cose. Poi, qualcosa non ha funzionato, ad appena quarant’anni, non eÌ€ altro che un professore universitario collerico e introverso, con un solo amico, il suo impacciato, ma utilissimo assistente Brazo Moscati. Insieme a Ingrid, una giornalista tedesca venuta in Italia per scrivere un pezzo sensazionalistico sui luoghi simbolo dell’esoterismo, e a sua nipote Lisi, ricercatrice anche più geniale dello zio ma con una preoccupante passione per le teorie complottiste, s’imbatteranno in qualcosa di terribile che emerge nell’oscurità delle gallerie napoletane: cadaveri, segnali strani che conducono ad un passato mai emerso. Una verità che, forse, avevamo davanti da sempre e non abbiamo mai voluto vedere.
Da lunedì 23 settembre alle ore 20.00 la rassegna si trasferirà al Chiostro di San Domenico Maggiore, per ospitare la proiezione, in anteprima assoluta, del documentario Il Corridoio della Farfalle (20’), vincitore del bando Cineperiferie 2018/Mibac e prodotto da InBilico Teatro & Film, preceduta da un incontro con gli autori, Andrea Canova e Claudia Brignone, e il protagonista, Aldo Bifulco.
Alle ore 21.00 il concerto-spettacolo Promenade a Sud, con Marianita Carfora e Matteo Mauriello, che riproporrà i suoni e le magiche atmosfere che hanno contraddistinto il panorama musicale del Sud Italia attraverso i secoli. La scelta di strumenti come la chitarra e il mandolino regalerà al pubblico suoni e melodie tradizionali senza tempo, immortali e profondamente scolpite nei nostri ricordi e nel nostro “essere” più profondo.
Martedì 24 settembre la scena sarà per ‘A Rota con Marianita Carfora e Ramona Tripodi, su testo e con la regia di Ramona Tripodi, prodotto da InBilico Teatro & Film, con il sostegno de L’Asilo. La vicenda di ’A Rota è ambientata a Napoli nel giugno del 1946. La città e la popolazione portano le ferite della guerra e, tra le macerie, si attende l’esito del “referendum”, la consultazione istituzionale con la quale gli italiani furono chiamati a scegliere tra la monarchia e la Repubblica. Nel frattempo, la vita continua a fiorire, persino dove non è desiderata, dove non è attesa. Nel rione Forcella, presso la basilica dell’Annunziata, continua a girare la Ruota degli Esposti, il marchingegno mediante il quale venivano raccolti, in forma anonima, i neonati abbandonati per miseria o illegittimità. La ruota è più che mai in funzione, benché ufficialmente chiusa dal 1875.
A precedere lo spettacolo ci sarà l’incontro “Dalla ruota degli esposti ai giorni nostri. Casi di adozione felice. Esperienze a confronto – Dibattito formativo”, organizzato da Ami Napoli (Associazione Matrimonialisti Italiani) da un’idea dell’avvocato Valentina De Giovanni, Presidente Ami Napoli.
A chiudere la programmazione di ZuNAPOLI, mercoledì 25 settembre in anteprima assoluta, sarà ‘Merica – Sacco e Vanzetti adattamento e regia di Ramona Tripodi, anche in scena con Anna Carla Broegg, sonorizzazioni live a cura di Marco Messina e Sacha Ricci, prodotto da InBilico Teatro & Film.
‘Merica è un evento performativo in cui il teatro e la sonorizzazione live si fondono, per raccontare una storia che viene da lontano, ma, oggi più che mai, attuale. La storia di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Due uomini, due stranieri, due italiani emigranti, come tanti, due anarchici che furono condannati a morte in circostanze oscure, o comunque pretestuose. Sulla loro colpevolezza vi furono molti dubbi già all’epoca del loro processo. Restano li, impotenti tra suppliche lettere e lotte fatte di rabbia e di amore: due donne, Luisa Vanzetti, sorella di Bartolomeo e Rose Sacco, la moglie di Nicola.
Sacco e Vanzetti pagarono per le loro idee anarchiche, idealiste e pacifiste, e per il fatto di far parte di una minoranza etnica disprezzata e osteggiata come quella italiana.