Zuckerberg contro la giustizia USA: parte… forse ormai si è perso il conto. Il fondatore di Facebook è di nuovo chiamato a difendersi dalle accuse del sistema giudiziario a stelle e strisce. La procura generale di New York, affiancata da altri 47 stati americani, e le autorità federali della Federal Trade Commission hanno fatto scattare aggressive e parallele denunce antitrust contro Facebook. Hanno accusato il gruppo di ripetuto abuso di posizione dominante e messo in discussione le sue grandi acquisizioni degli ultimi anni, da Instagram a WhatsApp.
Zuckerberg contro la giustizia USA: l’accusa della procura generale di New York
L’azione, al termine di indagini durate oltre un anno, assale il gigante dei social media su almeno tre fronti:
- l’acquisizione di rivali per neutralizzarli
- la posizione di monopolio che erode la privacy dei consumatori
- strategie di blocco dell’accesso alla sua piattaforma per società considerate una minaccia al suo business.
“Qualunque tentativo di soffocare la concorrenza, di danneggiare i piccoli business, di ridurre creatività e innovazione, di tagliare le protezioni della privacy, si scontrerà con la piena forza delle nostre authority”, ha dichiarato il procuratore generale di New York, Letitia James, in una conferenza stampa.
Il direttore del Bureau of Competition della Ftc, Ian Conner, ha da parte fatto eco alle accuse degli stati quando ha separatamente affermato che “le azioni di Facebook per consolidare e mantenere il suo monopolio privano i consumatori dei benefici della concorrenza”. Ha aggiunto che “il nostro obiettivo è far arretrare la condotta anti-concorrenziale di Facebook e di restaurare la concorrenza in modo che innovazione e libera concorrenza possano fiorire”.
La risposta di Facebook
Facebook ha replicato alle denunce che “anni dopo aver approvato le acquisizioni ora il governo vuole tornare indietro, senza considerare l’impatto che un simile precedente potrebbe avere sull’intera comunità di business o sulle persone che scelgono i nostri prdotti ogni giorno”. Ha continuato che avrà ulteriori e più dettagliate reazioni dopo aver esaminato attentamente i ricorsi antitrust. Fb si er già difesa, attraverso testimonianze in Congresso di Zuckerberg, negando comportamenti monopolistici e affermando di avere invece promosso e fatto crescere le app acquisite. Aveva inoltre sostenuto che il settore di Internet e servizi digitali non risente di una carenza di concorrenza, offre molteplici opzioni per gli utenti, e che i consumatori premiamo liberamente l’azienda.
Il precedente del 2016
Per Facebook e le sue pratiche di business non è tuttavia il primo, serio scontro con le autorità americane. E’ reduce nel 2019 da un accordo con la Ftc federale che l’ha vista pagare 5 miliardi di dollari per violazioni della privacy, legate alla condivisione irregolare di informazioni sugli utenti con la società di consulenza politica Cambridge Analytica. Cambridge, arruolata tra gli altri dalla campagna di Trump nel 2016, era stata poi travolta dallo scandalo.