Trona a salire la curva dei contagi da Coronavirus in Italia. Secondo gli esperti stiamo assistendo all’insorgere di una terza ondata sovrapposta alla seconda. A preoccupare maggiormente è il diffondersi anche nel nostro Paese delle varianti, brasiliana, sudafricana e inglese responsabile, quest’ultima, dei contagi tra i giovani in età scolare. Così, se finora è bastato creare delle zone rosse localizzate per arginare i focolai nei singoli comuni, il nuovo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità ha reso necessario nuove regole e il passaggio a zone arancione scuro e rosse per intere regioni.
Zone rosse localizzate: le regole nelle regioni
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha, infatti, firmato una nuova ordinanza che ha stretto un ulteriore giro di vite. Chi entra in zona rossa? La Campania che porta a 3 il numero delle regioni più blindate andandosi ad aggiungere a Molise e Basilicata si aggiunge la Campania. Le regole per la zona rossa sono leggermente cambiate. Per questa fascia di rischio è prevista, tra l’altro, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e dei negozi di barbiere e parrucchiere.
Regioni arancioni
Secondo la nuova ordinanza le regioni arancioni sono:
Lombardia
Piemonte
Le province autonome di Trento e Bolzano
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
Abruzzo
Marche
Il documento prevede, poi, la possibilità per i presidenti di regione di adottare provvedimenti più stringenti se la situazione territoriale lo richiede. E così è accaduto per la Lombardia dove il presidente Attilio Fontana ha deciso per l’ingresso in zona arancione rinforzato. Nelle Marche le province di Ancona a Macerata saranno in zona rossa. Così come diventano rosse Bologna e Modena mentre Rimini, Ravenna, Cesena e Reggio Emilia diventano arancione scuro. Anche per le regioni in zona arancione è prevista la chiusura delle scuole, asili nido esclusi.
Regioni gialle e bianche
E mentre sono poche le poche regioni rimaste in zona gialla (Valle d’Aosta, Liguria, Lazio, Puglia,
Calabria e Sicilia) e la Sardegna è l’unica regione a cavalcare il trend contrario, vediamo che il sistema a colori per stabilire le fasce di rischio nelle regioni è ancora seguito anche con il nuovo governo. Il diffondersi delle varianti, come dicevamo, costringe l’Italia a fare un nuovo passo indietro in attesa che la campagna vaccinale raggiunga numeri soddisfacenti.
In copertina foto di Dimitris Vetsikas da Pixabay