Vi è mai capitato di imbattervi nel maestro Enrico De Luca mentre fa una delle sue verticali su uno spuntone di roccia o sul ramo di un albero? Noi ne siamo rimasti incuriositi e abbiamo voluto incontrarlo. Enrico De Luca, maestro di Yoga, terapista in Medicina Tradizionale Cinese, WildLife Coach ed esperto in simbolica per l’Arte, nato a Napoli, città che ama profondamente, dove vive e vuole restare, laureato summa cum laude alla Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, è il fondatore di Zoé Animal Yoga, una metodologia di allenamento che integra Yoga, Animal Flow (locomozione animale), Acro Balance, Primal Movement, Calisthenics e Functional Training. È affascinante vederlo all’opera nei luoghi più suggestivi della città e della costiera, e si rimane impressionati dalla grande padronanza che riesce ad avere del suo corpo e dalla capacità che ha di superare costantemente i suoi limiti.
Che cosa significa Zoé?
“Il termine greco Zoé indica la vita degli esseri viventi, intesa come energia vitale che clinicamente si rigenera, a differenza del bios, che definisce la vita di un individuo limitata nel tempo. Zoè significa vita indistruttibile. Il principio della vita indistruttibile si fonda sulla volontà e sulla collaborazione tra la mente ed il corpo. È la vita considerata senza nessuna caratterizzazione ulteriore e senza limiti; è qualcosa che non lascia avvicinare a sé la morte“.
“Fin da piccolo sono sempre stato affascinato dalla cultura e dal mondo Orientale ed era inevitabile che, crescendo, mi andassi a ritrovare di fronte a tutta la sua potenza simbolica, di più difficile interpretazione rispetto al mondo Occidentale. Nel frequentare l’università, e seguire un percorso di studi differente rispetto alla mia attuale occupazione, era naturale che man mano arrivassi a sviluppare un desiderio di ricerca e una volontà di approfondire maggiormente questa strada che poi ho intrapreso. Gettarsi in studi scientifici è stata una bella sfida e la scelta di studiare Medicina Orientale Cinese è nata in quanto tutte le discipline orientali girano attorno all’individuo con una complessità sistemica rispetto alla dualità occidentale, che divide la mente dal corpo. Tutto è unito e in funzione di qualcos’altro e mi è parso culturalmente molto vicino a quello che avevo studiato. Terminata l’università, ero stato preso per un master alla Bocconi e alla Luiss, ma non riuscendo a rispecchiarmi in quell’ambiente, mi resi conto di essere particolarmente legato alla realtà napoletana e di non riuscire a slegarmi dal territorio campano. Così finita la specialistica, avendo praticato yoga dall’età di 18 anni,mi iscrissi a corsi di formazione per poter insegnare questa disciplina“.
Che valenza ha la parola yoga per lei?
“La parola yoga ha sempre suscitato in me un certo fascino in quanto rappresenta un qualcosa di intraducibile, e poiché intorno allo yoga ci sono tanti tipi di specializzazioni, capii che era la chiave di volta per poter lavorare sul territorio e per poter diffondere il contesto naturale. Man mano che sono andato avanti in questi studi, essendo interessato alla ricerca della sintesi nelle cose, mi sono distaccato sin da subito dallo yoga ortodosso, sentendo l’esigenza di sviluppare una forma di allenamento che andasse all’origine delle cose, riprendendo quei movimenti primordiali e riportando alla luce le istintualità animali, che sono alla base delle nostre esigenze anatomiche di movimento, al fine di generare una forma di allenamento che comprenda forza, resistenza, velocità, flessibilità e mobilità.”
Che impatto ha avuto il suo lavoro sulla sua vita privata?
“La mia vita privata è sempre stata particolare, dal momento che ho sempre messo al primo posto la ricerca corporale e naturale. Chi insegna quello che insegno io, deve fare delle scelte, deve puntare tutto su sé stesso e sulla propria immagine, andando a sviluppare quella che è una vera e propria attività imprenditoriale. Diventa, quindi, naturale che nella vita privata tutto si riduce a quello che è necessario e che veramente vuoi far entrare.“
La sua attività è in divenire? Ha dei progetti futuri?
“La mia è un’attività sempre in divenire e ogni anno che passa mi perfeziono maggiormente. Dall’anno scorso tengo un corso di formazione, insegnando ad allievi che provengono da tutte le parti del mondo, ed essendo affiliato all’organizzazione americana dello yoga, utilizzo questo genere di formazione per poter diffondere la cultura campana anche all’estero, utilizzando tutto ciò che mi compete e mi caratterizza. Man mano, la mia attività si andrà a indirizzare molto sul marketing territoriale e sulla promozione turistica, sull’outdoor, l’avventura e il benessere, sviluppando anche collaborazioni con chi fa danza e arti marziali, per ampliare il più possibile quella che può essere l’esperienza per un cliente. I miei progetti futuri saranno i prossimi corsi di formazione per gli stranieri, in più ho intenzione di creare un corso ad hoc su quello che è la agoghé spartana, il percorso educativo che veniva proposto ai bambini a partire dai 7 anni.“