Presentato questa mattina alla Royal Society di Londra il nuovo studio sulle sigarette elettroniche denominato “Zero Rischi” e appena pubblicato oggi sulla rivista “Scientific Report” del gruppo Nature.
Si tratta del primo studio al mondo che dimostra l’assenza di danni a carico delle vie aeree e dei polmoni in utilizzatori che hanno fatto uso regolare e protratto di sigarette elettroniche.
Si tratta del primo studio al mondo che dimostra l’assenza di danni a carico delle vie aeree e dei polmoni in utilizzatori che hanno fatto uso regolare e protratto di sigarette elettroniche.
A presentare i dettagli alla stampa estera, quest’oggi è stato il prof. Riccardo Polosa, docente di Medicina Interna dell’Università degli Studi di Catania, già noto per essere lo scienziato più autorevole al mondo nel campo della ricerca applicata in questo campo e coordinatore del Comitato Scientifico Internazionale per la ricerca sulle sigarette elettroniche.
La ricerca condotta dal team del docente catanese risponde alla principale preoccupazione rispetto all’utilizzo delle e-cig e cioè ad eventuali pericoli per la salute derivanti dall’esposizione agli aerosol prodotti dalle sigarette elettroniche, in quanto dimostra attraverso diverse metodiche (spirometria, test dell’ossido nitrico esalato, TAC del torace) che le emissioni da e-cig non provocano modifiche di parametri respiratori in soggetti non fumatori che hanno fatto uso regolare e prolungato nel tempo di sigarette elettroniche.
“Studiare i cambiamenti nella salute degli svapatori che non hanno mai fumato nella loro vita è chiaramente il maggior punto di forza del nostro studio – ha detto – È rassicurante sapere che l’uso a lungo termine dell’e-cig in questi soggetti non ha causato alcuna significativa preoccupazione. E sebbene non si possa escludere che alcuni danni possano verificarsi negli stadi successivi o in individui con alti valori di consumo di e-liquid – ha aggiunto – i nostri risultati sono rassicuranti in quanto non sono stati associati problemi di salute con l’uso a lungo termine di e-cig in utenti relativamente giovani che non avevano mai fumato tabacco“.
D’altro canto, in Italia proprio in queste ore la questione “svapo” è al centro di un dibattito mediatico e istituzionale senza precedenti. La notizia è la tripla mazzata che ha visto confermata una tassa da 5 euro su tutti i liquidi destinati alla sigarette elettroniche, lo stop alla vendita via web e l’emendamento al decreto fiscale con il quale si stabilisce il passaggio ai Monopoli.
“Mi sembrano inverosimili le scelte intraprese dal Governo italiano – ha commentato lo scienziato catanese – come è possibile aumentare le tasse su un prodotto che potrebbe ridurre i danni da fumo? Come si può fermare un cambiamento che potrebbe salvare migliaia di vite umane con poco? In tutti gli altri Paesi del mondo le leggi si basano sulle evidenze scientifiche, anche l’Italia dovrebbe iniziare ad adeguarsi proprio nell’interesse dei fumatori italiani“.
“Mi sembrano inverosimili le scelte intraprese dal Governo italiano – ha commentato lo scienziato catanese – come è possibile aumentare le tasse su un prodotto che potrebbe ridurre i danni da fumo? Come si può fermare un cambiamento che potrebbe salvare migliaia di vite umane con poco? In tutti gli altri Paesi del mondo le leggi si basano sulle evidenze scientifiche, anche l’Italia dovrebbe iniziare ad adeguarsi proprio nell’interesse dei fumatori italiani“.