In una recente intervista, Luca Zaia, ha espresso le sue remore sulla situazione vaccini in Europa e la campagna vaccinale europea che è al momento in corso. Secondo il il presidente della Regione Veneto, si procede troppo lentamente e soprattutto ci sono continue carenze di dosi da inoculare. UK e Israele che a oggi hanno vaccinato contro il Covid milioni di persone sono per Zaia il modello da seguire. Se non si riesce a stare al passo, ha concluso il presidente, viene naturale cercare una strada per procurarsi da sé quanto serve. L’Unione europea è davvero così in ritardo? E, soprattutto, è pensabile ribaltare in questo modo le gerarchie?
Il caso Israele
Secondo il portale Our world in date, Israele sta conducendo la campagna vaccinale più veloce al mondo e al 6 febbraio 2021, l’89, 90% dei soggetti over 60 avevano avuto la prima dose mentre l’80,05% aveva avuto anche la seconda dose. Una campagna condotta esclusivamente con i sieri Pfitzer-Biontech. Quali sono le ragioni di questo successo? Prima di tutto il numero relativamente basso della popolazione (quasi 9 milioni di persone) consente al servizio sanitario, già molto efficiente, di procedere a passi da gigante. In secondo luogo, il governo di Israele ha firmato con la Pfitzer-Biontech un accordo di collaborazione. Lo Stato di Israele si è impegnato, cioè, a fornire in tempi rapidi e in modo costante i riscontri epidemiologici della vaccinazione. Questo ha consentito a Gerusalemme di assicurarsi scorte significative di vaccino.
Cosa accade in Gran Bretagna
Il Regno Unito, ormai sciolto da ogni legame con l’Unione Europea, ha potuto seguire la strada per lei più opportuna. Anche per il regno della regina Elisabetta vale il discorso del numero delle persone da vaccinare che non è minimamente paragonabile a quello dei Paesi comunitari. In più la variante inglese del virus, che nelle ultime settimane si sta diffondendo con rapidità allarmante, ha portato il governo a spingere sull’acceleratore. Ultimo dettaglio da considerare è che la campagna vaccinale britannica è iniziata con un mese di anticipo rispetto a quella europea.
Zaia: sui vaccini Covid l’Europa non è come UK e Israele
La campagna vaccinale europea (a quanto pare non è superfluo ricordarlo) è stata orchestrata per garantire lo stesso diritto a circa 400 milioni di persone in 27 Stati diversi. Per questo motivo ha lavorato alacremente per ottenere le autorizzazioni necessarie e voluto che iniziasse nello stesso giorno per tutti. Ricordiamo, poi, che in ambito europeo l’Italia è tra i primi Paesi per numero di vaccinazioni effettuate. Il piano vaccinale è proseguito nonostante una crisi politica e la formazione di un nuovo governo. E a questo proposito, ci si chiede: come proseguirà ora la comunicazione tra Governo centrale e Regioni? C’è la speranza che i diversi livelli istituzionali inizino a collaborare tra loro evitando derive come quelle di Zaia? Il quale Zaia, dopo queste affermazioni, ha ammesso di essere stato contattato da intermediari per l’acquisto di ulteriori dosi di vaccino.