Il gruppo Houthi, nato nel nord dello Yemen, è nuovamente nel gruppo di “terroristi globali” designati dagli Stati Uniti. La decisione, resa nota dal consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, segue i continui attacchi e minacce da parte del gruppo armato ribelle. Non è la prima volta che il gruppo yemenita viene designato come terrorista. Possiamo davvero considerarli così?
Chi sono gli Houthi, i ribelli dello Yemen
Il termine Houthi è quello più comunemente usato per definire un gruppo armato yemenita, prevalentemente sciita, nato nel 1992 sotto la guida, appunto, di Ḥusayn Badr al-Dīn al-Ḥūth. Il vero nome del movimento è Ansar Allah, che in arabo significa “Partigiani di Dio”. Deriva da un primo nucleo, chiamato “Gioventù credente”, nato nel governatorato di Sa’ada, nello Yemen del Nord. L’obiettivo del gruppo era promuovere la rinascita dello zaydismo sciita nel Paese e l’autonomia delle regioni del nord.
Come ben sappiamo, l’Islam non è un monolite ma al suo interno si consuma un’importante frattura tra sciiti e sunniti nata per questioni di successione alla morte di Maometto. I sunniti, il cui credo si basa sugli insegnamenti del Profeta, sono sempre stati la maggioranza rispetto agli sciiti che riconoscono gli imam come loro guida. L’Iran è l’unico Paese a maggioranza sciita e rappresenta un punto di riferimento per il mondo sciita. Lo Yemen, dal canto suo, è l’unico Paese del mondo musulmano a contemplare seguaci sciiti della variante dello zaydismo.
Gli Houthi nella storia araba
Con l’invasione Usa dell’Iraq, nel 2003, il gruppo Ansar Allah ha manifestato posizioni antiamericane e antiisraeliane tanto da entrare in conflitto con il regime yemenita di Ali Abdallah Saleh che ne ordinò la repressione. Durante la primavera araba in Yemen si ebbero molte manifestazioni di piazza contro Saleh alle quali parteciparono anche gli Houthi. In quel periodo assunsero il controllo di regioni strategiche del Paese.
Da allora lo Yemen vive una situazione politica caratterizzata da una profonda divisione: da un lato ci sono gli Houti che conservano il controllo di una parte del Paese e godono del sostegno dell’Iran, dall’altro il governo sostenuto dal 2015 da una Coalizione internazionale con a capo l’Arabia Saudita e riconosciuto dalla comunità internazionale.
Terroristi globali
Gli Houthi hanno, ormai, preso il controllo del Golfo di Aden, punto di passaggio strategico per le navi mercantili che viaggiano tra l’Europa e l’Asia. Per i loro ripetuti attacchi a navi internazionale gli Stati Uniti di Biden hanno riconsiderato la designazione di terroristi globali. Nelle ultime settimane del suo mandato Donald Trump aveva già inserito gli Houthi nell’elenco dei terroristi e nel febbraio 2021, l’amministrazione Biden li aveva rimossi. Ora il nuovo cambio di passo anche se la decisione, come ha reso noto lo stesso consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, potrà essere revocata in mancanza di altri attacchi pirati. La designazione entrerà in vigore tra 30 giorni, il tempo necessario per garantire aiuti umanitari alla popolazione. Non dimentichiamo, infatti, che nello Yemen si sta consumando una delle crisi umanitarie più gravi del mondo.