L’amministrazione Biden ha annunciato che intraprenderà misure concrete per porre fine alla partecipazione degli Stati Uniti al conflitto in Yemen, che si trascina da quasi sei anni, facendo precipitare il Paese nella peggiore crisi umanitaria del mondo e richiedendo il tributo delle vite di innumerevoli civili, che sono stati presi di mira da tutte le parti in conflitto. Migliaia di bambini sono stati uccisi o feriti e le armi di fabbricazione americana hanno contribuito alla violenza. L’annuncio è stato accolto con grande plauso da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Una decisione che si aggiunge a quella presa qualche giorno fa dal Governo italiano di fermare l’export di bombe d’aereo e missili verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, che sarebbero state poi utilizzate nel conflitto in Yemen.
“I bambini dello Yemen hanno subito orrori indicibili negli ultimi sei anni: le scuole e gli ospedali sono stati attaccati, i loro genitori sono stati uccisi e hanno dovuto guardare i loro fratelli morire di fame. L’annuncio del presidente Biden è un passo fondamentale per salvare le vite dei bambini in Yemen e dare loro il futuro che meritano “, ha affermato Janti Soeripto, presidente e CEO di Save the Children negli Stati Uniti.
“L’impegno del presidente Biden a porre fine alla vendita di determinate armi alle parti in conflitto, insieme all’annuncio di un nuovo inviato speciale degli Stati Uniti in Yemen, sono passi ben accetti che pongono giustamente i bisogni umanitari dei bambini e il processo di pace al centro della politica statunitense in Yemen “, ha continuato Soeripto, che accoglie con favore l’enfasi del presidente sull’urgente necessità di un cessate il fuoco e di un maggiore accesso umanitario salvavita in tutto il paese. Esorta il presidente e il segretario Blinken a contribuire a migliorare l’accesso annullando immediatamente le recenti designazioni di terrorismo in Yemen e ripristinando tutti gli aiuti umanitari sospesi dagli Stati Uniti al Paese, al fine di garantire che possano raggiungere i più vulnerabili.
Anche in Italia con un atto di portata storica – dopo 30 anni dall’entrata in vigore della Legge 185 del 1990 sull’export di armi – uno degli ultimi provvedimenti del Governo Conte è stato proprio quello di revocare le autorizzazioni in corso per l’esportazione di missili e bombe d’aereo verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti e rinnovare la sospensione della concessione di nuove licenze per i medesimi materiali e Paesi. Questo risultato è stato accolto con grande soddisfazione da Save the Children Italia, che insieme alla Rete Italiana Pace e Disarmo e numerose altre organizzazioni, è da anni impegnata in una campagna per questo stop alle esportazioni di armi. Una decisione – sottolinea l’Organizzazione – che ha posto fine alla possibilità che migliaia di ordigni fabbricati in Italia possano colpire strutture civili, causare vittime tra la popolazione o possano contribuire a peggiorare la già grave situazione umanitaria nel Paese.