Le recenti limitazioni imposte alle importazioni di carburante verso lo Yemen hanno provocato nel paese una carenza di beni fondamentali e un aumento dei prezzi, con una forte ricaduta sull’accesso all’acqua potabile e ad altri servizi vitali per i bambini, quali l’assistenza sanitaria e i servizi igienici.
Questi tagli rappresentano l’ultima sfida da affrontare per contenere l’epidemia di diarrea acquosa acuta e di colera nel paese, che combatte da decenni con una grave carenza idrica.
Il prezzo del diesel è raddoppiato in solo un mese, compromettendo la distribuzione di acqua, in particolar modo per le famiglie più povere. Le stazioni di pompaggio che riforniscono oltre 3 milioni di persone attraverso i sistemi pubblici in 14 città stanno rimanendo senza carburante.
I prezzi dell’acqua commercializzata – che disseta un quinto della popolazione – sono arrivati alle stelle. In media i prezzi sono raddoppiati, ma in alcune aree sono aumentati persino di 6 volte.
I bambini sotto i 5 anni rappresentano oltre un quarto del milione totale di casi sospetti di diarrea acquosa acuta e colera.
Oltre 385.000 bambini soffrono di malnutrizione acuta grave e stanno combattendo per rimanere in vita. Lo scarso accesso all’acqua sicura è anche una delle cause principali della malnutrizione.
L’UNICEF sta garantendo circa 450.000 litri di carburante al mese per consentire alle stazioni per il pompaggio dell’acqua di continuare a funzionare a Sana’a, Hodeida, Hajja e in altre città nel paese.
Anche l’UNICEF e altri partner sono stati colpiti dalla mancanza di carburante e dalla crescita dei prezzi, che ha reso ancora più difficile soddisfare i bisogni di base dei bambini.