Proseguono gli appuntamenti della rassegna Monday Dance – I lunedì della Danza al Teatro Nuovo di Napoli, che ospiterà due appuntamenti in successione, Yellow Place, regia, ideazione e coreogra?a di Mattia Russo e Antonio de Rosa (anche interpreti con Giuseppe Dagostino e Diego Tortelli), e Paolo e Francesca, scritto diretto e interpretato da Luigi Aruta (che firma anche la coreografia) e Giada Ruoppo.
Monday Dance
Monday Dance nasce dalla funzione di antenna della danza contemporanea campana, che il Teatro Pubblico Campano svolge all’interno della Rete Anticorpi XL, prima rete italiana dedicata alla Giovane Danza d’Autore, e che, da dieci anni, rappresenta una delle più significative “buone pratiche” della scena in Italia.
La rete, esempio concreto e indicativo di promozione della “più nuova” generazione di coreografi italiani, è composta di operatori che condividono l’ideazione e l’attuazione di azioni, attraverso la condivisione delle risorse di ciascun partner.
Il colore è il punto di partenza per lo sviluppo di un Yellow Place, allestimento presentato da KOR’SIA, dove due sconosciuti s’incontrano e raggiungono rapidamente il punto più intenso del loro rapporto. Drammaturgicamente è diviso in tre parti, come i tre stadi della crescita. Il primo è l’incontro degli innamorati, l’emozione del viaggio a due. Il rapporto si evolve, poi, in una situazione nevrotica, di dipendenza, in cui uno ama per i due, e l’altro ama solo se stesso. Alla ?ne, il pas de deux prima di separarsi, in cui tutto ritorna a una situazione di calma.
Pronti ad abbandonarsi senza saperlo, idealizzano il loro amore come l’alchimista che ha esalta la cosa più preziosa. Il primo conflitto reale è prodotto nel perseguimento del sogno di stabilità e armonia. Una delle due parti si preoccupa per se stessa. L’altra necessita una forza doppia, essendo in grado di vivere la doppia presenza all’interno della propria essenza, sognando la natura irreale che non esiste.
Tra desiderio e coscienza, tra volontà e obbligazione, Paolo e Francesca, allestimento presentato da Borderline Danza, cadono nell’abisso di una scelta che li vince, anche nella morte. Attraverso un tempo e un luogo incognito, i due amanti raccontano il loro intimo incontro, il desiderio di cercarsi e di sfuggirsi, la scelta di amarsi e cadere. Cadono come corpi morti, e, mentre cadono, si compie il destino che li legherà per sempre.
Ecco, dunque, che “Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona.”