La lotta contro l’avanzata della Xylella fastidiosa ha portato l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), a Tunisi, nel corso di un seminario regionale che proseguirà fino ad organizzare un workshop per discutere di questo parassita che devasta gli oliveti in Italia e in parti della Francia.
Il progetto che coinvolge sette paesi della regione del Medio Oriente e dell’Africa Nord (Algeria, Egitto, Libano, Libia, Marocco, Palestina e Tunisia) mira a sostenere gli sforzi da parte dei governi per ridurre il rischio di introduzione e la diffusione del batterio “Xylella fastidiosa“. La FAO ha preparato questo progetto in risposta alle richieste da parte dei governi dei paesi dell’Africa, Medio Oriente e Nord Africa, su direttiva delle Nazioni Unite.
Si tratta di un progetto di cooperazione tecnica per sviluppare un piano di emergenza, e per impedire l’introduzione di malattie nelle culture dei paesi della regione. La complessità dei batteri ospitanti la “Xylella fastidiosa” e le sue diverse modalità di trasporto aumentano il rischio della sua introduzione, dato il numero di piante ospiti potenzialmente infette attraverso il commercio.
A tal fine, è perentorio rivedere e rafforzare le misure fitosanitarie applicate e per stabilire un programma di sorveglianza armonizzato. Il progetto sarà quello di rafforzare la capacità dello staff tecnico delle istituzioni e degli agricoltori sulla diagnosi precoce, la diagnosi, sorveglianza e misure fitosanitarie e fornendo ai vari paesi monitoraggio e piani di azione per la gestione dei batteri della “Xylella fastidiosa” a livello nazionale.
I programmi di sensibilizzazione dovrebbero coprire tutte le parti interessate e partner in paesi coinvolti attivamente nella sua attuazione per tipo di attività, attraverso programmi di sensibilizzazione per promuovere misure preventive contro questo batterio.
Per la prima volta s’incontreranno i rappresentanti dei principali paesi africani e del Medio Oriente, che potranno effettuare varie visite sul campo e incontrare laboratori di analisi e valutare la diagnosi, il monitoraggio e il controllo del batterio della Xylella che sta colpendo gli alberi di ulivo nel sud della Puglia.
Tra i possibili temi dell’incontro saranno affrontati test di patogenicità, al fine di verificare se è possibile confermare l’ipotesi controversa di una causa-effetto diretta tra la presenza dei batteri della Xylella negli ulivi e lo sviluppo della sindrome del disseccamento rapido. Anche se probabilmente saranno necessari anni per ottenere risultati completi, alcuni dati preliminari potranno essere rilasciati in questi giorni.