La XIII Florence Biennale ospiterà al Padiglione Cavaniglia lo special concept curato da Fortunato D’Amico con le installazioni di oltre 60 artisti, selezionati in chiave interdisciplinare e multiculturale, i quali si sono impegnati a realizzare opere individuali e collettive, sul tema della mostra: Eternal Feminine | Eternal Change. Concepts of Femininity in Contemporay Art and Design.
«Il Femminino è stato inteso come concetto trasversale – dice D’Amico – , interpretato per dare volto a indagini artistiche sensibili alle tematiche sociali, ambientali, economiche, esplorato da punti di vista differenti, rilevati nel largo panorama espressivo delle arti».
Le proposte elaborate da performer, fotografi, pittori, scultori, architetti, designer, musicisti, poeti, video maker, sono state selezionate dal curatore al fine di sollecitare sul pubblico «riflessioni urgenti sulla condizione contemporanea della Grande Madre, un pianeta Terra collassato sotto la pressione dell’inquinamento e della cattiva gestione delle risorse, oltre che di una democrazia decadente, in epoca caratterizzata da economie ed epidemie globalizzate – aggiunge il curatore -. Tra le proposte trattate dagli artisti emergono le problematiche legate all’universo femminile alle soglie del terzo millennio, alle differenze culturali e di genere e alla questione LGBTQ+. Il Padiglione Cavaniglia si propone quest’anno come un grande laboratorio attivo per pratiche militanti e cambiamenti responsabili e sostenibili, che il mondo dell’arte contemporanea deve necessariamente considerare, non solo da un punto di vista Estetico ma anche Etico».
L’opera di Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese, La Bandiera del mondo – 1+1=3, che occuperà lo spazio centrale del padiglione, e che verrà composta attraverso una performance collettiva, è il simbolo di questa nuova consapevolezza di responsabilità, esorta a «pensare globalmente agire localmente, ad amare le differenze per salvare il femminino che accoglie tutte le biodiversità: il pianeta Terra».
Tra gli altri progetti in evidenza quello dell’associazione Artiglieria (che opera in ambito artistico, sociale e culturale) e Change for Planet (associazione di giovani per l’ambiente) che prevede la realizzazione di un evento con focus sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Agenda 2030), ai quali verrà associata un’installazione artistica interattiva.
A Max Casacci, già fondatore dei Subsonica, il compito di creare il fondale sonoro del Padiglione Cavaniglia grazie al progetto Earthphonia realizzato esclusivamente con i suoni e i rumori della natura; inoltre al musicista, ospite d’onore di “Florence Biennale”, il 27 ottobre alle 14 sarà assegnato il premio “Lorenzo il Magnifico” del Presidente; a seguire sarà protagonista di un talk. Sempre ospite d’onore e destinataria del Premio del Presidente, l’artista Sara Conforti proporrà nel Padiglione Cavaniglia “Centrosettantaperottanta”, progetto di ricerca artistica con installazione site e context specific che coinvolge le donne e esplorandone il vissuto attraverso oggetti personali.
Altri ospiti speciali del Cavaniglia saranno il designer Fabio Novembre e il progetto speciale che vedrà uniti gli artisti Ercole Pignatelli e Laura Zeni insieme a Giuliano Sangiorgi (voce dei Negramaro), impegnati nella realizzazione di un’opera – Tappeto volante – impreziosita da Nudi, un’inedita poesia del cantante pugliese. Tra i progetti speciali, la performance di Giovanni Ronzoni “Voi… prigioniere nel bosco delle innocenze…” – uno spazio circolare sulla platea di circa 9 metri di diametro, dove saranno collocati 12 “massi” riportando 12 poesie di 12 poetesse – dedicato al tema della violenza contro la natura; una scultura di Paola Crema (premio alla carriera in memoria) che sarà in mostra insieme a un’opera del marito, Roberto Fallani. Di particolare interesse l’installazione dell’artista milanese Enzo Fiore dal titolo Genesi, che ha “ricostruito” La Vergine delle rocce di Leonardo da Vinci utilizzando solo materiali naturali (terra, radici, foglie, insetti e resina epossidica su tela); c’è poi l’artista italo-svedese Duilio Forte che propone Dvlightship II 93941, una scultura-installazione di quasi cinque metri di larghezza in acciaio, led e con motore elettronico. E se da un lato l’installazione di Piero Gilardi è espressione dell’arte povera, Alfredo Rapetti (figlio di Giulio, in arte Mogol) torna a Firenze con un’opera realizzata con il neon e con un titolo che gioca con le parole: A mare, amare. Tra gli architetti presenti nel Padiglione Cavaniglia, da segnalare Giulio Ceppi, Massimo Facchinetti, Marcella Gabbiani e Massimo Roj.