La popolazione urbana, secondo le stime più recenti è in continua crescita e nel 2050 costituirà l’80% della popolazione totale. Soprattutto per ragazzi e bambini, il contatto con il verde urbano è spesso l’unica occasione per vivere la natura nel quotidiano. Parchi e giardini hanno un ruolo fondamentale nel contrastare il cosiddetto “deficit di natura” descritto dall’autore e giornalista americano Richard Louv. Basandosi sui risultati di studi scientifici, Louv è giunto alla conclusione che quanto più spesso è confinato in un ambiente artificiale, tanto più l’essere umano ha bisogno – per mantenere la propria salute mentale e fisica – di un contatto compensatorio con la natura. Ciò è particolarmente vero in età evolutiva, quando il libero movimento è parte essenziale della crescita.
Ad esempio uno studio del 2008 della Columbia University ha correlato i tassi di asma infantile con la densità di alberi per le strade. I risultati indicano che la presenza di 343 alberi per chilometro quadrato riduce del 25% l’incidenza della malattia in ambito urbano. In una relazione pubblicata di recente dal National Trust si segnala che a partire dagli anni Settanta l’area in cui i bambini possono vagare senza sorveglianza è diminuita di quasi il 90%.
In una generazione la percentuale di bambini che gioca regolarmente in luoghi selvaggi nel Regno Unito è scesa da più della metà a meno del 10%. Negli Stati Uniti, in soli sei anni (1997 -2003) i bambini con particolari hobby all’aperto sono diminuiti della metà. I ragazzi dagli 11 ai 15 anni in Gran Bretagna spendono, in media, la metà del loro tempo attivo davanti a uno schermo. Negli ambienti urbani la qualità dell’aria è peggiorata e lo stile di vita è diventato ancora più sedentario.
Il deficit di natura comporta disattenzione, svogliatezza, noia, persino ansia e depressione, oltre ai tradizionali pericoli legati alla sedentarietà. La vita sedentaria, l’inquinamento atmosferico, la mancanza di contatto con l’ambiente naturale stanno provocando l’aumento di patologie dell’infanzia come obesità, rachitismo, asma e allergie. In Italia i dati del Ministero della Salute e dell’OMS forniscono una fotografia allarmante della situazione dei nostri minori: il 21% dei bambini è in sovrappeso mentre quasi il 10% è obeso; solo il 18% dei bambini pratica almeno un’ora di sport al giorno.