Una PMI, un sindacato e un grande traguardo. È quello raggiunto da Landoor, società di traduzioni e interpretariato professionali con sede a Milano, al fianco di Fisascat Cisl, che insieme hanno ottenuto un risultato per niente scontato in un’azienda con meno di 15 dipendenti.
La società, fondata da Adele Nardulli, imprenditrice di lunga esperienza nel settore delle traduzioni professionali, e il sindacato hanno appena firmato un accordo integrativo di secondo livello. L’intesa interessa i 14 dipendenti dell’azienda e sancisce ufficialmente le misure già operative in Landoor in materia di flessibilità dell’orario di lavoro, smart working e welfare, oltre alla definizione del premio di risultato.
Work-life balance: l’accordo col sindacato
“Al di là dell’accordo in sé – evidenzia Ivan Notarnicola, operatore della Fisascat Cisl milanese, che ha seguito da vicino la vicenda – è il percorso che ha portato alla sua stesura ad aprire un possibile nuovo capitolo nelle complesse relazioni fra sindacato e imprese con meno di 15 dipendenti, quelle cioè esonerate dall’obbligo di ‘far entrare i rappresentanti dei lavoratori in azienda’: una storia tradizionalmente intessuta di ostinata diffidenza e di una pressoché totale assenza di dialogo. È, invece, un’alleanza decisamente insolita quella che si è creata. Una disponibilità alla discussione e una trasparenza nella condivisione delle informazioni, anche di quelle più gelosamente custodite da un imprenditore, che hanno sorpreso anche noi”.
“Per questo – osserva Nardulli – la prassi inaugurata in Landoor può e deve diventare un esempio per l’intero tessuto produttivo nazionale, fatto di piccole e piccolissime realtà nelle quali il sindacato fatica ad entrare e non è ben visto. La nostra esperienza dimostra che, anziché demonizzare la controparte è possibile e auspicabile aprire le porte al confronto, perché dalla condivisione delle scelte non possono che derivare una maggiore soddisfazione e motivazione per tutti, lavoratori in primis”.
La strada della trattativa individuale tra PMI e sindacato per poter siglare un accordo di secondo livello sul welfare aziendale integrativo è giocoforza nel Comune di Milano, dove, a differenza di altri comuni della Regione Lombardia, non è ancora stato siglato un accordo territoriale, cui le PMI possano aderire automaticamente senza contrattazione di secondo livello.
Work-life balance: i benefit previsti
L’accordo siglato da Landoor ha validità triennale ed è il risultato di mesi di serrato e non sempre facile confronto. Le parti si sono messe fianco a fianco per analizzare fattori economici e finanziari, condizioni di mercato e sostenibilità per l’azienda di una negoziazione economica del premio di risultato. Il tutto alla luce delle novità introdotte dalle leggi di Stabilità 2016 (legge n° 208/2015) e 2017 (legge n° 232/2016), che incentivano la conversione del bonus di produzione in beni e servizi erogati dall’azienda mediante convenzioni, voucher, rimborsi. L’accordo integrativo di Landoor prevede comunque che la scelta di convertire il premio pecuniario in beni e servizi sia a discrezione di ciascun dipendente.
La parte economica, per quanto importante, è però solo uno dei capitoli dell’accordo e degli impegni presi tra le parti.
Nell’intesa trovano ufficializzazione le buone prassi di welfare aziendale che rappresentano l’anima di Landoor e il cuore pulsante del suo modello di business.
Nell’ottica della conciliazione vita-lavoro-famiglia, gli orari di lavoro, le ferie e i permessi sono all’insegna della flessibilità: ciascun dipendente può infatti organizzare la propria giornata lavorativa in ufficio o in modalità “lavoro agile”, gestendo in autonomia pause e permessi.
Work-life balance: i servizi salvatempo
Proprio per consentire questa flessibilità, Landoor è dotata di un’infrastruttura tecnologica che consente l’accesso sicuro da remoto in cloud alla rete aziendale, da qualunque luogo e con qualunque dispositivo preveda una connessione Internet veloce. L’adesione al lavoro agile (o Smart Working che dir si voglia) da parte dei dipendenti è volontaria e regolata da un accordo individuale tra lavoratore e azienda.
Sulla centralità della persona e sul suo benessere nel luogo di lavoro Adele Nardulli ha sempre creduto e investito così tanto da aver messo a punto un programma di welfare che ha un nome, Weldoor, e che ha ottenuto importanti riconoscimenti anche a livello istituzionale.
Il programma spazia dai servizi salvatempo (farmacia, lavanderia, sportello artigiano, ufficio postale in azienda…) all’accesso allo spazio fitness&relax (con corsi gratuiti di pilates, yoga, superjump, postural…), il gioiellino creato da Landoor all’interno del Business Hub di via Copernico 38, a Milano, dove l’azienda ha sede.
Qui sono anche a disposizione fisioterapisti, nutrizionisti, riflessologi plantari a prezzi convenzionati, così come vengono organizzate regolarmente giornate di informazione sanitaria gratuite a cura dimedici specialisti, dal dermatologo all’angiologo fino all’oculista.
Questi servizi sono rivolti alla generalità dei dipendenti, non concorrono alla formazione del reddito e sono interamente detraibili per l’azienda.
Sono finalizzati a creare un ambiente di lavoro gradevole, stimolante e gratificante, perché diventi un luogo dove sia piacevole stare.
Perché chi sta meglio, lavora meglio.