Mantova, grazie alla lungimiranza del Comune nell’ambito di Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016, ha visto la nascita di Without Frontiers – Lunetta a Colori, il festival di riqualificazione urbana e valorizzazione culturale attraverso interventi di artisti provenienti da tutto il mondo. Il progetto, curato da Simona Gavioli e Giulia Giliberti e organizzato dall’associazione Caravan SetUp in collaborazione con l’associazione culturale torinese Il Cerchio e le Gocce, con il supporto del Comune di Mantova e del Gruppo Tea, è parte integrante del festival “Mantova Cambia” e si svolge nel quartiere Lunetta alla periferia Nord di Mantova.
Quest’anno, significativa è la partnership intrapresa con il Governo delle Isole Baleari che insieme all’Institut d’Estudis Baleàrics porterà a Mantova un artista spagnolo a implementare l’universo visivo di Lunetta.
Il nome Without Frontiers è un inno all’abbattimento delle frontiere attraverso l’arte e la cultura a favore di una continuità culturale che unisce il centro delle città alle sue periferie. Without Frontiersprosegue per il terzo anno e si allarga ad altri spazi di Lunetta con l’obiettivo di generare un continuum, un ponte tra ciò che il centro di Mantova, culla della cultura rinascimentale, rappresenta per la storia dell’arte e ciò che la periferia rappresenta per i suoi abitanti, sviluppando una relazione tra il concetto di arte urbana e arte pubblica.
Gli artisti del XXI secolo, così come i grandi maestri del passato, Andrea Mantegna e Giulio Romano, “ci raccontano il mondo abbattendo le barriere alzate dai perimetri della tela e salgono sulle gru per restituirci il grande stupore che crea un’opera d’arte che mira a toccare il cielo”.
La III° edizione del festival ruota intorno al progetto curatoriale UNA NUOVA PELLE che prende spunto dal libro La pelle e la traccia di David Le Breton, (professore di Sociologia e Antropologia all’Università Marc Bloch di Strasburgo e massimo esperto di antropologia del corpo in Europa), ci racconta il lento, ma crescente, cambio di pelle che sta coinvolgendo il quartiere Lunetta. I palazzi sono diventati un foglio bianco, una “pelle sulla quale scrivere per acquisire un’identità unica che sembra esserci stata estirpata dalla società delle omologazioni”. Pensando ai murales come a una pelle, si costruirà un territorio inimitabile, le tracce formeranno un archivio e ne chiariranno la personale storia.