Il 5 gennaio 2015 l’AFC Wimbledon e il Liverpool FC s’incontreranno al Kingsmeadow Stadium nel terzo turno di FA Cup, in un match che ha il sapore della rivincita. Liverpool e Wimbledon distano 376 km, quattro categorie e 14 anni di football. Sono due club divisi dalla geografia: il primo è a Nord, nel Merseyside; il secondo nella periferia sud di Londra; dai campionati: i Reds in Premier League, i Dons nella League Two; dal tempo: l’ultimo incrocio risale al 16 aprile 2000, in casa Wimbledon, quando il Liverpool ne fece due, sbadigliò e tornò a Nord. Ma soprattutto, divisi da 90 minuti: la finale di FA Cup del 1988, giocata a Wembley il 14 maggio e vinta in maniera clamorosa dai Dons per 1 a 0. Allora i Reds tornarono sì, a Nord, ma senza sbadigliare raccontarono alla città che era tutto vero: che la “Crazy Gang” del sud era davvero fuori di testa.
The Dons will host Liverpool in the third round of the FA Cup, memories of 1988 and all that.
— AFC Wimbledon (@AFCWimbledon) 8 Dicembre 2014
PREZZI INVARIATI – L’impianto dove i Dons giocano i match casalinghi, il Kingsmeadow Stadium, ha una capienza di 4.720 posti. Per il match con il Liverpool il club di casa aveva preso in considerazione l’idea di ampliare temporaneamente la capienza dell’impianto, ma vi ha rinunciato perché la visuale dei nuovi posti, anche nella migliore delle ipotesi, sarebbe stata solo parziale. Per questa serata da sogno, la società gialloblù ha deciso di mantenere invariati i prezzi dei biglietti: tagliandi in vendita a partire da 4 sterline fino a un massimo di 25. La BBC trasmetterà in diretta il match, consentendo al Wimbledon di incassare a fine serata un bottino complessivo di 144mila sterline.
L’ALTRO WIMBLEDON – Epperò, qualcuno storce il naso. Dice: questo non è il famoso Wimbledon FC; questo è l’AFC Wimbledon, il club nato il 30 maggio 2002, non quello storico della finale di Fa Cup dell’88, di Lawrie Sanchez e John Fashanu, di Dennis Wise e Vinnie Jones (“Ho tolto la violenza dagli spalti e l’ho portata in campo”, disse l’ex centrocampista gallese nonché cartellino rosso più veloce della storia – 3 secondi). Calciatori di palloni e avversari, facce ruvide che nei 90 minuti (ma anche prima e dopo) era meglio fissare poco. Quello era il Wimbledon FC, fondato nel 1889 e dissoltosi nel 2004. Tutto vero. Ma dalle parti del Kingsmeadow conviene dirlo a bassa voce.
MK DONS – Dieci anni fa, infatti, il neo-presidente Pete Winkelman decise di spostare per interessi economici la squadra a Milton Keynes, una città a 100 km dalla sede originaria. Il Wimbledon FC – tutto il Wimbledon FC: il suo nome, i colori sociali, i trofei vinti, un vecchietto gialloblù con 104 anni di storia sulle spalle – fu letteralmente strappato ai suoi tifosi e delocalizzato. A Milton Keynes, il Wimbledon giocò dal settembre 2003 al giugno 2004. Nel frattempo il tifo Dons prese le distanze da un trasloco ritenuto inconcepibile e si organizzò. Ci riprendiamo il club, fu detto: ci riprendiamo il nostro vecchietto. In sei settimane grazie agli sforzi dei singoli tifosi nacque l’AFC Wimbledon, che partì dalla nona categoria del calcio inglese, la Combined Counties League. Al primo match accorsero, sciarpe al collo, 2.449 persone, e poco importò se per improvvisare gli spalti furono utilizzate alcune balle di fieno.
DESTINO – Oggi, 12 anni dopo, l’AFC Wimbledon milita in League Two. Il Wimbledon FC non esiste più; al suo posto c’è il Milton Keynes Dons, che gioca in League One e indossa il bianco e il rosso. Nel corso degli anni i tifosi dell’AFC Wimbledon sono riusciti a spuntarla ed hanno riottenuto colori sociali e trofei, oltre a far rescindere ogni tipo di legame tra la società di Milton Keynes e il passato del Wimbledon. Il calcio, però, sa essere capriccioso e terribile: nel 2012 le sorti dell’FA Cup hanno voluto contro, nel secondo turno, proprio Milton Keynes Dons e AFC Wimbledon, gara vinta 2 a 1 dai padroni di casa con una rete al 92’. E poi ancora quest’anno: primo turno di Capital One Cup, match giocato il 12 agosto e vinto 3-1 dall’MK Dons.
SPIRITO – Dire che non ci siano legami tra l’AFC Wimbledon e il famoso Wimbledon che raggiunse il professionismo per la prima volta nel ‘77, la First Division nell’86 e due anni dopo fece piangere la corazzata Reds è difficile. “Crediamo che una squadra di calcio non sia una semplice entità giuridica – si legge sul sito dell’AFC Wimbledon – ma anche una comunità formata da tifosi e giocatori che lavorano insieme verso un obiettivo comune. I giorni del grande Wimbledon possono essere passati, ma il suo spirito vive nel gran numero di fan che scelgono di trascorrere il proprio tempo con questo club”. Ogni weekend. Ogni turno infrasettimanale. Ogni sorteggio di FA Cup. In ogni caso, non c’è Liverpool che tenga.