Mentre il premier si gigioneggia nei suoi “show for me” di cattivo gusto, in parlamento ci si manda tranquillamente a fan…, con la stessa leggerezza il governo procede allo smantellamento dello stato sociale fidando sulla legge naturale del più forte, i più deboli destinati a soccombere: ma a chi importa?
“Le notizie che giungono da Roma e che riferiscono di un ulteriore drastico taglio pari a 55 milioni di euro del Fondo Nazionale Politiche Sociali lasciano interdetti. Il plafond da ripartire fra tutte le Regioni d’Italia passa dai 374 milioni del 2010 ai 179 del 2011. Sono cifre tanto irrisorie quanto offensive. I servizi alla persona non possono sottostare a logiche ragionieristiche”. Lo ha dichiarato Ermanno Russo, assessore all’Assistenza sociale della Campania. “Già nel mese di febbraio scorso – prosegue l’ assessore – il Governo aveva provveduto a comunicare, in sede di Commissione Politiche sociali della Conferenza delle Regioni, una previsione del Fondo Nazionale Politiche Sociali per il 2011 che teneva conto di un taglio del 41 per cento rispetto alle risorse previste nel 2010, portando l’intera somma a 273 milioni di euro. Oggi si rincara la dose e si scende ulteriormente fissando a 218 milioni l’intero Fondo e a 179 milioni di euro la somma da ripartire fra le Regioni. Una cifra, in definitiva, di 195 milioni più bassa rispetto allo scorso anno, quasi la metà “. “Una situazione, quella delle politiche sociali, che anche alla luce degli ultimi dati assume contorni drammatici – conclude Russo – Si rischia di far collassare un sistema già di per sè in crisi e con forti criticità sui territori”.