Sant’Agata dei Goti, dà il bentornato al cratere di Assteas.
Il cratere torna a casa, dopo un lungo viaggio che ebbe inizio a Sant’Agata dei Goti, quando fu ritrovato da tombaroli intorno al 1970, per girare, poi, tutto il mondo; da qui il titolo della mostra archeologica che lo vede protagonista “L’oggetto del desiderio. Europa torna a Sant’Agata” nella chiesa di San Francesco. Sino al 17 maggio 2015, ci racconterà la storia di questa opera con proiezioni e varie steps descrittive.
L’opera raffigura il rapimento di Europa, figura della mitologia greca. Era la figlia del re fenicio Agenore e sorella di Cadmo, fondatore di Tebe. Zeus, dall’alto dell’Olimpo la osserva e se ne invaghisce, si trasforma in un toro mansueto per avvicinarla. La ragazza, incuriosita, sale sulla sua groppa. La fanciulla e il toro attraversano il mare, giungono a Creta, qui Zeus riprende le sembianze umane, lascia che la ragazza se ne innammori. Dalla loro unione nasceranno Minosse, leggendario re di Creta e Radamante.
Assteas era un ceramografo pestano, realizzò vasi che riportano complesse raffigurazioni di scene mitologiche, ne sono esempi il cratere a campana del Museo Nazionale di Napoli che ci racconta l’episodio di Cadmo che uccide il serpente, il cratere a calice del museo di Berlino raffigurante una scena fliacica.
Altri più semplici con solo due figure. Sulla faccia principale un giovane ed una donna, Dioniso con un satiro, un sileno, una menade, Pan; sulla quella secondaria figure di giovani ricalcati da un bordo dentato o punteggiato, nero.
Assteas si contraddistinugeva dagli altri ceramografi della Magna Grecia per originalità, dalla simmetria compositiva all’utilizzo di un unica linea ondulata per rappresentare il terreno. Il protagonista della rappresentazione si trova al centro della composizione ed è di dimensioni maggiori. Il disegno è particolarmente accurato. I nudi sono resi con tratti sinuosi, mentre tratti dritti e caratteristici di Assteas vengono utilizzati per i dorsi delle figure maschili chinate in avanti. I volti vengono disegnati di profilo, e in pochissimi casi di tre quarti. Il tipo di vaso scelto maggiormente era il cratere a campana, ed in altri casi il cratere a calice.
Il programma del benvenuto a questa opera archeologica è stato scandito dalla conferenza stampa presso la sede della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Benevento e dal Meeting sui temi dei Beni culturali e del turismo nel Teatrino di Corte di Palazzo Reale a Napoli, alla presenza del ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.
Carmine Valentino, sindaco di Sant’Agata dei Goti, si è detto entusiasta ed ha proposto una visione d’insieme che tenda a valorizzare maggiormente i patrimoni artistici e storici. Nella direzione di una sistematica riprogettazione del turismo e della valorizzazione delle bellezze storiche, artistiche, paesaggistiche e archeologiche, che parta dalle piccole città.
‹‹ La nostra terra è ricca di arte e di storia. E’ quindi doveroso puntare su questi elementi di forza per aumentare il turismo nel nostro territorio››, spiega il sindaco.
Per raggiugere la sede della mostra (Sant’Agata de’ Goti, Via Roma ), l’itinerario è disponibile al link http://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Menu-Utility/Itinerari-Google/index.html?idLuogo=140181.
E’ in cinque lingue, italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, giapponese, si inserisce il luogo di partenza nel campo di ricerca e si ottiene il percorso preciso.