Ci rimangono solo due giorni: facciamo il possibile per salvare la nostra libertà di espressione e la nostra democrazia. Costruiamo un grido pubblico assordante per far sì che i politici, dai quali dipendono le carriere di gran parte dei membri dell’Autorità , dicano chiaro e tondo di abbandonare il bavaglio affermando il loro potere esclusivo su qualunque misura che tocca i nostri diritti fondamentali
La sciabola della censura ha fatto il suo ritorno in Italia, visto che l’Autorità per le Comunicazioni si sta preparando a imbavagliare siti internet come YouTube e persino Avaaz. Ci rimangono solo due giorni: facciamo il possibile per salvare la nostra libertà di espressione e la nostra democrazia. L’Autorità , di nomina partitica, vuole mani libere per rimuovere qualunque contenuto, immagine o video, e addirittura chiudere interi siti internet, a fronte del sospetto di violazione del diritto d’autore. I politici e i poteri forti avrebbero così uno strumento utile per silenziare il dissenso e per tenerci all’oscuro dal conoscere verità scomode.L’anno scorso la mobilitazione record ha bloccato questa regolamentazione: vinciamo ancora una volta! Mercoledì il Presidente dell’Autorità sarà in Parlamento. Costruiamo un grido pubblico assordante per far sì che i politici, dai quali dipendono le carriere di gran parte dei membri dell’Autorità , dicano chiaro e tondo di abbandonare il bavaglio affermando il loro potere esclusivo su qualunque misura che tocca i nostri diritti fondamentali. Immagina l’impatto che la nuova delibera potrebbe avere su di noi e sulla nostra democrazia: se passasse, nessun sito internet sarebbe al sicuro dai censori. Caricare il video di una festa con canzoni famose, pubblicare una citazione o una poesia sul blog o condividere un documento d’interesse pubblico… Questo e molto altro potrebbe essere bloccato da un ente amministrativo sconosciuto ai più senza il vaglio del giudice. Non possiamo accettare questo passo in avanti pericoloso che limiterebbe seriamente i nostri diritti fondamentali. Abbiamo fermato questo bavaglio l’anno scorso, battendo il governo Berlusconi e i poteri forti dei media e delle multinazionali. La nostra incredibile comunità ha inviato più di 200.000 email e pubblicato migliaia di messaggi Facebook e Twitter ai decisori chiave, e creato un mega evento mediatico con premi Nobel, leader politici, giornalisti ed esperti. Anche la Commissione europea ha formalmente criticato la misura in questione. Ora insieme possiamo accantonare la regolamentazione una volta per tutte: il mandato dell’Autorità sta per scadere, e i suoi membri sono disposti a fare quello che dicono i loro partiti di riferimento per assicurarsi le carriere future. Costruiamo un grido enorme e facciamo sì che i leader politici chiave e i parlamentari denuncino il bavaglio a internet e fermare così l’Autorità .
Clicca il link sotto per inondare i parlamentari e i leader di partito con messaggi per chiedere loro di difendere la libertà del web, poi inoltra questo a tutti:
http://www.avaaz.org/it/italia_no_bavaglio_internet/?vl