Croce e delizia di chiunque, ormai è molto difficile, se non improbabile trovare qualcuno sprovvisto di un account Facebook, Twitter, Instagram o Pinterest. Tutti giurerebbero di vivere tranquillamente senza, ma a conti fatti non è proprio così.
Infatti oggetto di una ricerca inglese della Winchester University, diretta dal professor D. Giles, astinenza dai social per eccellenza la F di Palo Alto e la T cinguettante per quattro settimane a dieci persone considerate dei veri “addicted”. I dati, dopo i ventotto giorni trascorsi, sono sembrati davvero allarmanti. Si parla infatti di dipendenza dalla rete, poiché il campione analizzato ha dichiarato di essersi sentito tagliato dalla società ed emarginato dal mondo, non potendo condividere i propri status e post per quasi un mese.
L’autore dello studio ha spiegato: «Un uso massiccio del social network non è da considerarsi per forza preoccupante. Alcuni sostengono che la dipendenza stia rovinando la vita delle persone ma quelli che questi tossicodipendenti fanno on-line è solo profondamente sociale».
Alcune delle testimonianze: “Organizzo la mia vita attraverso Facebook e non ho comunicato con la mia famiglia per tutta la settimana”. Oppure: “Le mie dita quando scorrono il telefono sembra che vadano da sole sull’applicazione”.
Ma come può un’app diventare indispensabile? Eppure qualche effetto benevole pare vi sia stato, come nel caso di un papà che con il divieto di interagire on line, ha trascorso molto più tempo con la figlioletta. Tuttavia dovremo tenere a mente che il web è importante, ormai pane quotidiano sotto diversi aspetti ma bisogna limitarli, non a caso lo dice lo stesso professor Giles, parola d’ordine moderazione.