(Adnkronos) – L’attentato a Donald Trump avvicina l’ipotesi che l’ex presidente americano possa tornare alla Casa Bianca e Wall Street vola, con l’indice Dow Jones su livelli record. Da cosa dipende questa reazione dei mercati? E perché, contrariamente a quanto ci si possa immaginare, non è la paura a prevalere? Gli investitori negli Stati Uniti ritengono più vicina a questo punto una vittoria di Trump e prevedono una nuova stagione favorevole alle loro aspettative, come sono stati i quattro anni tra il 2017 e il 2021.
Andando a verificare quali sono i titoli principali a spingere le quotazioni, si trova la conferma di un quadro fortemente influenzato dai fatti dello scorso weekend: vola Trump Media & Technology Group e si porta dietro petroliferi, produttori di armi, società che gestiscono carceri private, e assicurazioni nel ramo sanitario. Allo stesso modo volano Bitcoin e le altre criptovalute.
E’ un altro segnale chiaro, perché Trump ha sempre manifestato la sua volontà di fare degli Stati Uniti il punto di riferimento per l’ecosistema cripto, con una posizione opposta alla prudenza dell’amministrazione Biden e dell’attuale guida della Sec, l’autorità americana che controlla i mercati finanziari. Al contrario, perdono valore tutti i titoli legati alle energie rinnovabili. A rafforzare la posizione di Trump, e di conseguenza anche quella di tutto il tessuto economico-finanziario che si muove intorno a lui, è anche una notizia importante sul fronte giudiziario.
E, oltre alle implicazioni politiche, sono proprio le ricadute economiche e finanziarie che potrebbero spingere l’ecosistema democratico a giocare una carta diversa, nel tentativo di sovvertire i pronostici di una corsa che l’attentato di sabato notte sembra aver reso ancora più in discesa per Trump e per la sua consistente galassia di interessi. (Di Fabio Insenga)
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