Enzo D’Aniello è un artista esuberante e poliedrico che ama esprimere attraverso i linguaggi verbo-visuali la sua incontenibile voglia di raccontare storie, con la voce, l’immagine, il verso, il suono e la parola detta e scritta. E’ difatti attore, drammaturgo, poeta, regista, nonché collaboratore di Radio Marte con la trasmissione “Radiazza”, diretta da Gianni Simioli (secondo maestro di D’Aniello).
“Walimai”, vento in ebraico, è il suo libro di esordio, (Pulcinella Editore) premiato alla tredicesima edizione del Premio Malafemmena, un viaggio introspettivo che pone il lettore in un amletico dubbio su un tema forte e quanto mai attuale, “Cosa farei se scoprissi che mia figlia ha una relazione con un malato di AIDS?”
L’attenzione su questa malattia, in continua diffusione, sembra calata e l’autore intende porre l’accento su una tematica apparentemente dimenticata, ma che, al contrario, continua a suscitare interrogativi e timori. Da qui la scelta di puntare su quell’ibridismo che la narrativa fa proprio nel momento in cui entra in contatto con il teatro, la musica e la danza, attraverso i personaggi che narrano le loro storie sotto forma di “racconto teatrale”, vicende che si intrecciano e mettono a nudo paure e speranze.
Abbiamo chiesto ad Enzo D’Aniello come gli sia nata l’idea di affrontare il tema dell’AIDS.
“ Tempo fa fui graffiato incidentalmente dalla siringa che un ragazzo aveva usato per drogarsi, da lì, e dopo aver letto di un ragazzo che era risultato positivo all’Aids dopo un analogo incidente, trascorsi un anno tra timori, silenzio e autoisolamento, finchè il mio medico non mi convinse ad effettuare il test al quale risultai, per fortuna, negativo. Ed è questo che accade al protagonista del mio libro, un giovane infermiere malato di HIV e preoccupato di non contagiare gli altri che, infine, vola nel vento insieme ai gabbiani per sfuggire all’amore. Quando il presente di un uomo è imprigionato in un passato senza futuro, ogni cosa bella nasconderà sempre un lato oscuro.”
Dal suo libro, Walimai, è stato tratto lo spettacolo teatrale che la vede protagonista con la regia di Gianni Parisi e che ha inaugurato la stagione del Teatro Bolivar
“A Gianni Parisi sono unito da una collaborazione che dura da sei anni, egli ritiene che il compito dell’attore dovrebbe essere quello di invitare il pubblico a porsi delle domande, senza la presunzione di dare delle risposte. E’ quello che noi speriamo di fare portando in teatro una rappresentazione narrata che oscilla tra prosa e dialoghi, testimonianze ed emozioni e, dai riscontri del pubblico, ci pare d’essere sulla buona strada”
Come ha iniziato e chi è stato il suo primo maestro?
“Gigi Savoia è stato il mio primo maestro, colui che mi ha insegnato l’abc del mestiere e col quale continuo a collaborare , a marzo saremo al Bolivar con lo spettacolo comico “L’amore di sorpresa” da lui diretto. Fu lui che mi venne a prelevare nella salumeria di mio padre e mi convinse a debuttare. Ho una certo grado di timidezza che solo in scena sparisce, il teatro è, insieme alla poesia, la mia passione e la mia terapia. Ho iniziato scrivendo versi sulla carta da salumerie, proprio nella bottega di mio padre che aiutavo dopo la scuola, versi che vorrei pubblicare.
Oggi ho scelto di continuare da solo il mio percorso di attore, non so dove mi condurrà, ma sento l’esigenza di proseguire in quel che credo sia la mia strada, costi quel che costi.”
Cosa la motiva nelle sue scelte?
“L’amore è la mia spinta, ciò che mi ha dato il coraggio di terminare e pubblicare la mia storia e di scrivere e dirigere il cortometraggio, Modalità aereo. So che oggi chi ama rischia il ridicolo, l’amore pare essere divenuto un optional, mentre l’amore, come io l’intendo, quell’amore che tiene conto dell’altro e non lo ferisce, che sta attento alle parole e non teme la portata dei sentimenti, dà forza e nuova linfa alla nostra vita.”
A quali progetti sta lavorando in questo momento?
“Sto lavorando al monologo Na manciata ‘e fave che racconta di Rosa, la figlia di un boss e che andrà in scena a marzo. A febbraio riprenderemo lo spettacolo Walimai, al Bolivar, con gli attori M. Lanzuise, F. del Prete e N. D’Addio, con la voce di P. Giarmanà e le esibizioni aeree di L. Bosco e le musiche del maestro G. Mazzillo. Sempre a febbraio saremo presenti anche con L’amore di sorpresa. Intanto continua la mia collaborazione con Radio Marte.”
Enzo D’Aniello si è formato all’Accademia del Théâtre de Poche per poi entrare a far parte della compagnia diretta da Gigi Savoia. Autore di monologhi, secondo classificato alla sesta edizione di “Mi faccia ridere”, e di poesie, primo premio concorso internazionale “Renato Grassi”, ha di recente diretto ed interpretato il cortometraggio “Modalità aereo”, scritto in collaborazione con Gianni Parisi.