Un libero progetto artistico, così si definiscono gli Stolen Apple. Quattro membri per un gruppo che da Firenze hanno attraversato la new wave rock italiana. Il 2020 segna, però, l’arrivo di un nuovo album per gli Stolen Apple. Riccardo Dugini, Massimiliano Zatini, Alessandro Pagani e Luca Petrarchi lanciano, infatti, Wagon Song un album frutto di duro lavoro.
Conosciamo gli Stolen Apple
Proprio in occasione del lancio dell’album Wagon Song, abbiamo il piacere di scambiare qualche domanda proprio agli Stolen Apple tra passato, presente e futuro:
– Rompiamo il ghiaccio, chi sono gli Stolen Apple?
Siamo quattro come le dita del piede dei cani, giovinezza trascorsa in giro per la Firenze patria della new wave rock e sue derivazioni, con ancora parte di quei suoni incastrata fra le ossa, costretti ad imparare altri mestieri per vivere. Riccardo Dugini alla chitarra e voce, Luca Petrarchi alla chitarra, Massimiliano Zatini al basso ed Alessandro Pagani alla batteria, sono un libero progetto artistico che convoglia attitudini in un’unica passione, la musica.
– Qual è stato il lavoro dietro il disco “Wagon Songs”?
Non essendo professionisti, il nostro “lavoro” parte sempre dal concetto di divertimento e di liberta’, ovvero improvvisare collettivamente su spunti singoli, spesso solo frasi musicali o successioni di accordi, sviluppando successivamente le idee che ci piacciono di piu’. Nel caso di “Wagon Songs”, il nostro uovo lavoro, alcuni brani, come “It’s up your mind”, “Masturbation” o “Tattoo” hanno iniziato a modellarsi dopo l’estate 2017, in un periodo durante il quale abbiamo provato in tre per motivi contingenti, senza un obiettivo preciso se non quello di staccarsi un po’ dal repertorio di “Trenches” (il precedente disco) ed hanno comunque funzionato altrettanto – o anche meglio – aggiungendo poi la seconda parte di chitarra. Altri brani sono invece nati direttamente suonando in quattro, come la ballad “A looking behind kid” oppure “Easier” che, addirittura, era uno spunto ancora piu’ datato, catturato una sera col cellulare e poi ripreso in più serie, che ha preteso non pochi sforzi per trovare un finale.
– Renegade Sun (Brexit), come nasce questo pezzo?
E’ un riff di Luca, il chitarrista solista, che ci ha molto preso da subito ed il cui testo e’ stato definito letteralmente poco prima di iniziare a registrare, nell’anticamera di “El-sop”, lo studio dove abbiamo lavorato con Leonardo Magnolfi, il tecnico del suono che ha curato il nuovo album. Istintivamente il brano è stata ribattezzato “Brexit” forse perche’ combinava un suono e una dinamica brit – rock in un momento in cui l’isola ha deciso di staccarsi dall’Europa e rappresentava bene il nostro sconcerto per questa decisione politica. Il testo in realta’ non parla di questo, ma esprime comunque il tema del disagio e della costrizione.
– Cosa c’è nel futuro degli Stolen Apple?
Al momento cerchiamo di promuovere il più possibile “Wagon Songs” (disponibile sulle principali piattaforme digitali ed anche su cd in versione limitata) tramite la rete e attraverso i nostri concerti, che speriamo di trovare anche al di fuori di Firenze. Siamo consci che la situazione live non è ottimale e diversa dal contesto degli anni passati, ma far conoscere la propria creatività ampliando conoscenze, luoghi e culture, rimane il sogno di ogni artista.