Il voto in Iowa segna il vero inizio della corsa presidenziale che terminerà con l’Election Day del 3 novembre 2020. I democratici, però, nello stato americano sono andati incontro a ritardi e crash indesiderati dell’applicazione addetta allo conteggio dei voti passando da quello automatico a quello a mano.
Il voto in Iowa: il sistema elettorale negli USA
Il primo passo verso le presidenziali americane di novembre avviene con le consultazioni preliminari, in cui i 50 stati dell’Unione scelgono i delegati che parteciperanno alle Convention nazionali di entrambi i partiti
Le forme di consultazioni sono due, le primarie e i caucus. Le primarie sono adottate dalla maggior parte degli stati e consistono in votazioni classiche con voto segreto nei seggi. Il caucus è invece un sistema di democrazia diretta usato in alcuni negli stati più piccoli degli Usa, tra cui l’Iowa ed è il sistema usato dal partito democratico italiano.
Chi vince? Il candidato più apprezzato ottiene una percentuale che viene tradotta in un numero di delegati a patto che arrivi ad una soglia di gradimento del 15%. Chi non supera la soglia, ad un secondo giro, deve optare per uno dei candidati che hanno preso più del 15%. A quel punto, si ottiene il risultato finale che conduce alla conversione in delegati effettivi.
Il caos dell’applicazione e la lunga attesa
Il risultato del voto nello stato americano doveva arrivare già 50 ore fa ma qualcosa è andato storto. La novità voluta dai democratici nel conteggio dei voti ha fatto un grosso buco nell’acqua. Numeri mancanti, errori sconosciuti, crash dell’applicazione e protocolli semplicemente non verificati precedentemente; tutte questi elementi hanno reso il conteggio dei voti pressoché impossibile (almeno quello automatico che veniva garantito dall’applicazione). Cosa fare quindi? Semplice, si azzera tutto e si compie un nuovo conteggio dei voti in modo tale da poter avere i risultati ma ormai il danno è fatto.
Chi ha vinto?
Insomma, chi ha realmente vinto questa prima prova? In realtà ed ufficialmente ancora nessuno visto che fino ad ora solo 97% dei voti sono stati scrutinati ma soprattutto perché il presidente dei Democratici ha chiesto immediatamente il nuovo conteggio di cui parlavamo prima. Il risultato parziale che emergeva era quello di un testa a testa tra Pete Buttigieg, ex sindaco di South Bend in Indiana, al 26,2%, e il senatore del Vermont Bernie Sanders, al 26,1%. Più indietro la senatrice del Massachusetts Elizabeth Warren, al 18,2%, e in quarta posizione l’ex vicepresidente statunitense Joe Biden, al 15,8%.