L’esito del voto in due Land tedeschi (Turingia e Sassonia) hanno lasciato abbastanza sorpresi i commentatori europei, anche se bisogna dire – ad onore del vero – che il risultato era più che atteso ma magari non scontato nei numeri che, invece hanno delineato un quadro con tinte fosche molto più pronunciate di quanto ci si potesse aspettare.
Boom dell’estrema destra alle elezioni regionali in Germania. Partito tedesco anti-immigrazione Alternative für Deutschland (AfD) parla di un “successo storico”, con una grande vittoria nello stato orientale della Turingia. L‘AfD ha ottenuto quasi un terzo dei voti, nove punti di vantaggio sulla conservatrice Cdu e molti di più rispetto ai tre partiti di governo tedeschi.
Con questo risultato, l’estrema destra ottiene la prima vittoria alle elezioni parlamentari statali dalla Seconda guerra mondiale, anche se ha poche speranze di formare un governo in Turingia. (AdnKronos)
L’affermazione di questa forza politica, che propugna alla fine una summa di tutto il populismo che già tante volte abbiamo ascoltato da quasi un decennio a questa parte, ha prodotto un po’ tanta fibrillazione nelle analisi e nei commenti di chi ha voluto trovare un parallelo con l’iter di ascesa del Nazismo nella Germania degli anni venti del secolo scorso con la caduta della Repubblica di Weimar.
Ancora più risonanza a tutto contribuisce anche il successo di BSW Bündnis Sahra Wagenknecht – Vernunft und Gerechtigkeit (“Alleanza Sahra Wagenknecht – Ragione e Giustizia”) che è una sorta di formazione politica specchio di AFD. Stesso populismo ma da sinistra, estrema sinistra.
Ad unire le due forze estreme la posizione unanime sul tema del conflitto russo-ucraino dove si schierano contro l”invio di armi all’Ucraina e per una pace subito con Mosca.
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