Il voto in condotta alla scuola media è solo una delle novità contenute nel decreto Valditara approvato al Senato. Il ddl, che ora passa alla Camera, affronta, infatti, l’intero capitolo riguardante il comportamento a scuola degli studenti con tanto di provvedimenti e multe. Vediamo nel dettaglio.
Voto in condotta alla scuola media
La novità più eclatante del decreto è senza dubbio la reintroduzione del voto in condotta per le scuole medie inferiori e superiori. Il voto sarà espresso in decimi, in alcuni casi farà media con i voti ricevuti per le diverse discipline e avrà le seguenti conseguenze:
- minore di 6: bocciatura sia alle medie inferiori che superiori
- 6: promozione per le scuole medie inferiori mentre per le superiori gli studenti avranno un debito formativo che si potrà superare sostenendo un elaborato di educazione civica
- 7: promozione ma con la decurtazione, a partire dal terzo anno, di 3 punti di credito scolastico. Il punteggio ottenuto farà media per il voto della maturità
- dall’8 in poi: promozione con punteggio pieno
Ovviamente i voti in condotta al di sotto del 6 saranno dati in base alla gravità del comportamento dello studente.
Per quanto riguarda la scuola primaria, invece, il voto in condotta non subirà nessun cambiamento. Gli alunni continueranno a essere giudicati con giudizi analitici che confluiranno in un giudizio sintetico finale.
Le sospensioni: come cambieranno
Cambio di passo anche per le sospensioni che vengono comminate agli studenti in caso di gravi comportamenti a scuola. Se finora si era provveduto all’allontanamento dalla scuola per uno o più giorni, con il nuovo decreto non sarà più così. Lo studente sospeso dovrà partecipare a una serie di attività di riflessione che si concluderanno con una verifica da presentare al consiglio di classe. Nel caso di sospensioni superiori a due giorni lo studente dovrà partecipare ad “attività di cittadinanza solidale” da svolgere presso strutture convenzionate.
Il provvedimento include anche le multe da comminare per reati commessi contro un dirigente scolastico o un qualunque membro del personale scolastico, che sia docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario connessi all’esercizio delle loro funzioni. L’importo della multa va da un minimo di 500 a un massimo di 10.000 euro e vanno considerati “a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa”.
Scuola e religione
Nelle scorse settimane ha fatto discutere la decisione di una scuola di Pioltello di chiudere nel giorno di fine Ramadan per consentire agli studenti islamici di vivere in famiglia la festività. Rispondendo a un question time alla Camera, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Valditara, ha affrontato l’argomento spiegando che pur non essendo compreso il capitolo nel decreto in approvazione, ci si sta lavorando. Il ministro ha anticipato che non si propenderà per la chiusura delle scuole in giorni di festività religiose non inerenti alla religione di Stato. Gli studenti che osservano una religione diversa da quella cattolica potranno assentarsi nei giorni delle loro festività religiose e saranno considerati giustificati.
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