La violinista Hinako Kawasaki assieme agli altri solisti del gruppo eseguono assieme al direttore Paolo De Matthaeis, “Vivaldi e Telemann, i concerti per violino”. Un divertente confronto tra i due musicisti – dall’estro Armonico, (op. 3 del veneziano) si ascolteranno il famoso doppio in la minore (n. 8).
Hinako suonerà assieme alla violinista argentina Melody Quinteros. Di Telemann, lo spumeggiante concerto in Sol maggiore TWV 51:G4, sarà accompagnato dall’altro concerto per viola solista TWV 51:G9, interpretato dall’altra argentina del gruppo Camila Sanchez.
Telemann, meno noto in Italia, è un compositore poliedrico, scrive praticamente per tutto e per tutti; diventa un’icona e un modello fonte d’ispirazione per i suoi contemporanei che lo ammirano per la capacità camaleontica di riuscire ad incontrare il gusto popolare inserendo nelle composizioni elementi sia dotti che ludici.
Telemann scrive più di 600 sinfonie. Come il veneziano, dedicato ai concerti per ogni uso e strumento, troviamo una folgorante ispirazione accostando strumenti differenti e particolari: flauti dritti solisti, trombe selvatiche, chalumeaux e una sterminata produzione per camera e tavola, proprio come Vivaldi provvede ad una produzione di “servizio” interessante. Telemann al contrario di Vivaldi ricopre incarichi più stabili e redditizi.
Dopo l’inevitabile trafila delle corti settecentesche tedesche si stabilisce ad Amburgo rimanendoci per quarant’anni, trovando pace e allori. La cura che i due applicavano alla loro produzione la ritroviamo nelle composizioni, nello stile e nella stessa “fretta” nel comporre dettata dalla frenesia di affermazione. Vivaldi stesso era uso copiare in fretta le sue parti, Telemann incideva da solo le lastre che servivano alla stampa