Sono passati 20 anni dalla scomparsa di Vittorio Gassman, il grande artista italiano è considerato da tutti come uno dei più brillanti attori nella storia del nostro cinema. Un interprete capace di intrattenere ed ammaliare il proprio pubblico anche leggendo la semplice etichetta di un capo delicato.
Vittorio Gassman, breve storia di un grande artista italiano
Che Gassman avesse nel proprio destino quello di diventare attore lo si può notare sin da subito nei suoi primi approcci all’arte della recitazione. Ci vuole enorme talento e bravura per essere un interprete di assoluto livello sia in commedie che in tragedie. Tra cinema, teatro e televisione Gassman diventa l’attore più versatile ma soprattutto magnetico del cinema italiano. Lavorerà non solo in Italia ma anche negli Stati Uniti, un traguardo non certo di poco conto.
Con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Nino Manfredi, Gassman è ritenuto uno dei più grandi interpreti della commedia all’italiana, un quartetto al quale, dagli anni Sessanta, è generalmente accostato anche Marcello Mastroianni. Simbolo di questo genere grazie ad una pellicola come “I soliti ignoti” del 1958 diretto da Mario Monicelli grazie al ruolo dell’ex pugile e poi ladro (scarso) Peppe er Pantera. Una carriera artistica che terminerà solo nel giugno del 2000 quando un infarto lo portò via dai suoi affetti all’età di 77 anni.
Tra amori e recitazione
Parallela alla sua carriera artistica, Gassman vive una vita costellata di tanti amori che arricchiscono ancor di più il suo fascio magnetico.
Vittorio Gassman ebbe, infatti, tre mogli e tre compagne importanti, sempre colleghe attrici:
- Nora Ricci (figlia di Renzo Ricci e Margherita Bagni), prima moglie, dalla quale ebbe la primogenita Paola, attrice ella stessa e poi moglie di Ugo Pagliai; matrimonio in seguito annullato dalla Sacra Rota;
- Shelley Winters, seconda moglie, dalla quale ebbe la seconda figlia Vittoria (Tori), poi medico geriatra, sempre vissuta negli Stati Uniti d’America;
- Juliette Mayniel, importante compagna mai sposata, che gli diede Alessandro, anch’egli attore e regista;
- Diletta D’Andrea, terza moglie fino alla fine, dalla quale nacque Jacopo, poi regista; fu praticamente un secondo padre per Emanuele Salce, figlio di Diletta e del suo primo marito, il regista Luciano Salce;
- Ebbe inoltre una lunga e tumultuosa relazione con Anna Maria Ferrero tra il 1953 e il 1960, periodo nel quale i due avevano fatto spessissimo coppia anche nel lavoro;
- dal 1961 al 1963 fu legato all’attrice danese Annette Strøyberg.
Successo e malattia
Il successo artistico del “Mattatore” però fu costellato anche da lunga malattia. Gassman, infatti, non ha mai nascosto di aver lottato per quasi 20 anni contro una depressione bipolare che anche al giorno d’oggi colpisce troppe persone. Una malattia invisibile ad occhio nudo ma che fa soffrire sia colui che ne è colpito ma anche chi sta attorno al malato.
Un ricordo di un episodio legato alla malattia di Gassman arriva dalle parole del suo stesso figlio Alessandro durante uno speciale organizzato da Sky per ricordare i 20 anni dalla scomparsa del “Mattatore”.
Vittorio visibilmente sofferente venne avvicinato in camerino dal figlio che, prendendo in mano la situazione, lo invitò a sospendere la tournée e a prendersi cura di sé stesso. E contrariamente alle aspettative di Alessandro, il padre accettò, ormai consapevole del suo stato di salute, come un passaggio di testimone tra padre e figlio.