Saranno ventuno le opere di Agostino Arrivabene (1967, Rivolta D’Adda), artista lombardo surreale tra i più significativi della scena italiana, esposte dal 4 ottobre al 22 novembre, allo storico Museo Civico Pier Alessandro Garda di Ivrea che, dopo la sua riapertura del 2014, in un dialogo con gli ambienti e le collezioni,si propone come spazio privilegiato dell’offerta culturale della Città eporediese dal titolo “Visitazioni”.
La mostra si colloca all’interno del programma di Art Site Fest, festival dedicato ai linguaggi della contemporaneità che ogni anno propone un serrato dialogo tra arte e patrimonio culturale. Quest’anno la manifestazione si intitola “Mending the World”, un tema che suggerisce la necessità della ricucitura delle inevitabili fratture della storia e della società, con l’augurio che l’arte possa farsi strumento di dialogo e riparazione. Art Site Fest, oltre che al Museo Garda, è presente a Palazzo Madama e all’Archivio di Stato di Torino, al Castello di Govone, alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, a Palazzo Biandrate e alla Scuola Holden.
L’artista presenta la sua recente produzione artistica e disegna il suo personale percorso attraverso le collezioni del Museo. “Un artista difficilmente classificabile nelle categorie mainstream e un museo ricco quanto una wunderkammer – sottolinea Domenico Maria Papa, curatore della mostra – si incontrano in Visitazioni, una mostra pensata come il racconto di una visita di un pittore a un Cabinet de curiosités”.
“Siamo molto orgogliosi di ospitare al Museo Garda, fiore all’occhiello della cultura eporediese, una mostra così importante e originale. Questo è solo uno dei tanti appuntamenti culturali che la nostra città organizzerà in futuro” – dichiara Stefano Sertoli, Sindaco di Ivrea.
“Con Visitazioni, Agostino Arrivabene riesce a dialogare perfettamente con l’arte antica e a realizzare, attraverso le sue opere, un’atmosfera surreale e visionaria davvero unica, dimostrando come al di là di distanze geografiche e temporali, la ricerca del bello accomuni epoche e società e le sue creazioni possano considerarsi universali” – aggiunge Costanza Casali, assessore alla cultura del Comune di Ivrea. “Al di là di una sezione dedicata esclusivamente all’artista, il percorso museale è stato disseminato di opere in modo da creare un ‘percorso nel percorso’, in cui il visitatore avrà un ruolo attivo nella scoperta delle opere contemporanee, quasi fosse una caccia al tesoro alla ricerca di imprevedibili contaminazioni tra passato, presente e futuro”.
Agostino Arrivabene presenta un nucleo di lavori tra i più significativi della sua ricerca, ma non esaurisce nell’esposizione il significato del progetto. Si muove, infatti, tra le sale del Museo interrogando oggetti e storie, inserendosi tra reperti, arredi e dipinti, collocando alcuni suoi lavori, tra i più interessanti, tra le altre opere raccolte ed esposte. In questo modo, non opera un’integrazione di collezioni già ricche e articolate, ma piuttosto testimonia affinità di forme e di manufatti.
Ne origina un gioco, quasi di mimesi, grazie al quale l’artista opera in modo che non si distingua, a una prima occhiata tra arte contemporanea e arte antica. Il desiderio è che, seppure per il tempo di una mostra, si richiuda la ferita inferta alla storia dalle avanguardie, che si riannodi un dialogo mai veramente interrotto.
Il programma espositivo di Visitazioni, realizzato con l’intento di contribuire a far conoscere ancor di più il Museo e le sue straordinarie collezioni, è arricchito da un calendario di incontri sul rapporto tra Ivrea e l’arte contemporanea, anche a partire come d’obbligo, dalla figura di Adriano Olivetti.