Il vino italiano è riuscito a uscire dal pericoloso tunnel delle adulterazioni grazie a un lungo percorso di valorizzazione della qualità che lo ha portato a raggiungere il record storico di fatturato a 11 miliardi realizzato grazie alla crescita in valore sia nell’export (+3%) che nei consumi (+4%).
Lo ha affermato la Coldiretti in riferimento all’operazione “Ghost Wine” del Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Napoli, di unità dell’Arma territoriale e dell’Unita’ Centrale Investigativa dell’Icqrf (Ispettorato centrale repressione frodi).
Non cessano purtroppo le notizie di reato nel settore vitivinicolo nel 2018 che si estendono dallo zuccheraggio alle falsificazione delle etichette, dall’annacquamento all’aggiunta irregolare di aromi. C’è addirittura la commercializzazione di vini in polvere “Wine Kit” on line con l’utilizzo di prestigiosi marchi italiani, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dei quasi 18mila controlli effettuati dal Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF) sul settore vitivinicolo.
Le frodi e la vinopirateria ledono fortemente il successo del settore del vino dove sono state smascherate dall’Ispettorato ben 194 notizie di reato nel 2018 con il sequestro di ben 15 milioni di chili di prodotto per un valore di 16,3 milioni di euro. Alle frodi a livello nazionale si aggiungono gli inganni a danno del vino Made in Italy provocati dalla vinopirateria nei diversi continenti dove sono stati scoperti clamorosi falsi, dal Bordolino bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore, ma prodotto in Argentina al Chianti Made in Usa fino al Barbera bianco acquistato in Romania.
Gli importanti risultati raggiunti dalle forze dell’ordine confermano l’efficacia del sistema di controlli in Italia che vanno però sostenuti con una riforma dei reati in materia agroalimentare più aggiornata, dato che le norme attuali risalgono agli inizi del 1900. Un obiettivo sostenuto dalla importante decisione del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di chiedere la collaborazione di Giancarlo Caselli e dell`Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti, proprio per procedere alla revisione delle leggi in materia.