Chi lo dice che il vino italiano è solo Prosecco o Chardonnay? Dalla Toscana in giù il nostro Paese offre una straordinaria varietà di odori, colori e sapori che non hanno nulla da invidiare alle denominazioni più blasonate tanto apprezzate anche all’estero. Negroamaro, Primitivo di Manduria, sono, ad esempio, vitigni che portano in tavola la terra argillosa e il sapore fruttato della Puglia. Aglianico e Taurasi nascono nell’entroterra campano. Sulle falde del Vesuvio ci sono ancora i filari di Coda di volpe, Falanghina, Catalanesca. Cannonau, invece, è il vitigno tipico della Sardegna. I vini, bianchi, rosati e rossi prodotti dai vitigni nel Sud contano più di una cantina di prestigio e sono molto apprezzati nell’ambiente enogastronomico. Quando si parla di concorsi, invece, faticano a uscire dal loro contesto locale e avere la stessa visibilità dei loro “colleghi” settentrionali.
Vini del Sud: il concorso enologico
Dalla volontà di dare il giusto risalto ai vini del Sud nasce il concorso enologico “Sud Top Wine”. L’avventura è nata nel 2019, quando nulla faceva presagire l’avvento della pandemia. 7 esperti internazionali hanno giudicato vini provenienti da Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. L’anno seguente, alle regioni in concorso si è aggiunta anche la Sardegna. Un’impresa titanica considerando la contingenza ma che ha aperto le porte all’edizione numero 3, quella del 2021. Di vino, convivialità e voglia di normalità abbiamo parlato con Fabrizio Carrera, ideatore della rassegna enologica “Sud Top Wine” nonché direttore della rivista specializzata “Cronache di gusto”.
In copertina alcuni momenti di “Sud Top Wine” edizione 2021