La politica industriale del Governo nei confronti delle piccole e medie imprese comincia a dare i primi risultati. I provvedimenti a sostegno dello sviluppo economico delle PMI italiane dimostrano infatti che la chiave di volta per crescere si concentra su tre leve fondamentali: innovazione, modernizzazione della finanza d’azienda e rafforzamento della proiezione internazionale. Il dato emerge da un’indagine svolta dal Ministero dello Sviluppo economico su un campione rappresentativo di 1000 piccole e medie imprese ‘eccellenti’.
L’analisi dimostra che i segnali di recupero di gran parte delle PMI eccellenti si concentrano in particolar modo nell’impegno sul fronte degli investimenti, prevalentemente di carattere innovativo.
Più in particolare: è pari a poco più dell’80% la quota di imprese che ha indicato di avere realizzato investimenti nel 2014 e di avere intenzione di realizzarli entro la fine dell’anno in corso. Inoltre, il 96,7% e il 95,4% del campione indicano, rispettivamente per il 2014 e per il 2015, di avere sostenuto o di volere sostenere investimenti innovativi (di prodotto, di processo e di carattere organizzativo).
Nel contempo, un’elevata quota di PMI eccellenti (56,3%) segnala di avere svolto attività all’estero nel triennio 2012-2014 mentre è pari al 34,8% la quota di fatturato esportato con una punta del 43,5% nella manifattura. Infine, il 38,3% delle imprese ha dichiarato di avere indirizzato le esportazioni verso nuovi mercati, dei quali l’82% verso i Paesi dell’Area extra UE.
L’indagine è stata svolta nel mese di maggio di quest’anno, selezionando da un universo di circa 61mila imprese (tra i 10 e i 250 addetti) aventi un fatturato tra 2,5 e 50 milioni di euro – 1000 imprese che superavano almeno due tra i seguenti tre requisiti: avere realizzato nel triennio 2012-2014 spese in R&S, avere un discreto livello di managerialità (presenza di ameno tre manager/quadri), avere realizzato nel 2014 o programmato per il 2015 investimenti innovativi.