Al via la seconda edizione del Festival delle Vigne Metropolitane di Napoli. Un mese di eventi, degustazioni e visite in cantina dedicati ai vitigni autoctoni made in Partenope.
La rassegna è organizzata e promossa dall’Associazione culturale Arteteca, in collaborazione con Ravello Creative Lab, Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura e al Turismo e Assessorato al Bilancio, al Lavoro e alle Attività Economiche, Associazione italiana sommelier – delegazione di Napoli, Istituto professionale di Stato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera G. Rossini e con il contributo della Camera di Commercio di Napoli e SI Impresa, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Napoli.
Si parte presso il cortile del Maschio Angioino di Napoli con la rappresentazione teatrale “Viv le Ruà. Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori e… 25, 59 e 70” di Ciro Pellegrino e con Paola Maddalena, Ciro Pellegrino, Ciro Scherma, Giovanna Marziano, Carlo Riccardo e Olimpia Panariello. Un viaggio nella Napoli antica attraverso la storia, i miti e le leggende. Scene oniriche e fantastiche della nostra terra dove, attraverso il gioco delle carte napoletane e i numeri usati per interpretare i sogni vengono evocate immagini e suggestioni del passato. Al termine della rappresentazione saranno i vini delle vigne metropolitane ad essere protagonisti. Previsto, infatti, un aperitivo dove sarà possibile degustare e brindare con alcune delle etichette prodotte nelle vigne metropolitane di Napoli.
Il territorio del comune di Napoli è al secondo posto in Europa, dopo Vienna, come numero di ettari destinati a vigneti. Posillipo, Agnano, il Vomero e Chiaiano sono le aree maggiormente interessate. Inoltre, la zona di Napoli è una delle poche aree a livello mondiale che, grazie alla conformazione vulcanica del terreno, conserva il tipo di coltivazione a piede franco, ossia senza l’impiego della vite americana come portainnesto del vitigno della varietà coltivata. Una rarità che, in questi ultimi anni, è sempre più apprezzata da enologi ed amanti del vino, perché in grado di preservare la purezza dei vitigni e la tradizione del metodo di coltivazione.