«Limitare a una volta al mese il lavaggio e la sanificazione delle uniformi e dei dispositivi di protezione individuale e a una volta a bimestre dei dispositivi di vestizione antifiamma dei vigili del fuoco di Napoli è un attacco gravissimo alla nostra salute e a quella dei cittadini. Rischiamo di contaminare noi stessi, le nostre famiglie e i cittadini che ci chiamano per essere soccorsi. E’ vergognoso invece di perseguire i tanti sprechi della cosa pubblica si faccia risparmio sui servitori dello stato».
Ad affermarlo è Michele Coppola, segretario del Conapo Napoli, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco in riferimento alla disposizione del Comandante Provinciale di Napoli finalizzata al risparmio delle spese.
«Siamo quotidianamente impegnati nell’opera di soccorso nei molteplici scenari dove il rischio contaminazione è quasi onnipresente: dall’incidente d’auto con feriti e sangue, all’incendio Capannone industriale con prodotti chimi e veleni, fino all’apertura porta per portare soccorso al malcapitato di turno. Siamo a contatto con ogni genere di sostanza nociva e contaminante – spiega Coppola – e i nostri indumenti vanno necessariamente puliti e sanificati ogni qualvolta è necessario. Risparmiare su questo è da irresponsabili».
«In una provincia dove i roghi di rifiuti sono all’ordine del giorno e in un territorio diventato tristemente famoso per le vicende legate alla terra dei fuochi con i relativi rischi Biologici Mutageni e Chimici, questa disposizione del Comandante Gaetano Vallefuoco appare non solo insensata ma è un vero insulto alla dignità dei Vigili del Fuoco Napoletani».
«La sensazione – conclude Coppola – è di essere abbandonati a noi stessi, se nemmeno il nostro Comandante ci tutela, se nemmeno comprende aspetti così fondamentali della nostra professione e delle nostre esigenze di salubrità e salute a chi dobbiamo rivolgerci?»
Il sindacato CONAPO fa sapere di aver «chiesto il ritiro immediato della bizzarra disposizione che limita il lavaggio e la sanificazione degli indumenti dei vigili del fuoco» e di aver segnalato la questione anche agli organi superiori, e, in caso sia necessario i sindacalisti si dicono pronti a «proteste eclatanti a tutela della loro salute e igiene».
Solo bizzarrie burocratiche o altro?