Avere vent’anni e dimostrarne quaranta: è così che potremmo condensare in una frase il gruppo rock del momento, i Måneskin. Una frase che calza non certamente per effetto di un lifting sbagliato ma per un talento innato che fa apparire i quattro ragazzi ogni volta artisti di lungo corso. In genere siamo portati a credere che il vocalist, in questo caso Damiano David, sia il frontman di una band, ma nel caso dei Måneskin, udite udite, il vero leader, l’anima del gruppo, è la bassista Victoria De Angelis.
Måneskin: chi è Victoria De Angelis
Che Victoria fosse la vera leader della band dovevamo capirlo già dalla scelta dello strumento: il basso, appunto, che come lei stessa ha raccontato in un’intervista, è melodia e ritmo insieme, “dà il groove e tiene il tempo”. Strumento guida, quindi, insieme alla batteria. Animata dalla grande passione per la musica, nel 2015, insieme a un compagno delle scuole medie, Thomas Raggi, chitarrista, decide di creare una band. In un secondo momento si aggiungono il batterista Ethan Torchio, reclutato grazie a un annuncio pubblicato su Facebook, e il cantante Damiano David, col quale vi era stato già un contatto precedentemente. Quando arriva il momento di dare il nome alla band è ancora Victoria che mette sul piatto una parola pescata dal vocabolario danese, cioè dalle sue origini (la madre di Victoria è danese). Il risultato è, appunto, Måneskin, che in italiano significa “chiaro di luna”.
Da X Factor…
Si deve a Victoria anche la grande cura dello stile del gruppo, a partire dagli outfit, sempre originali ed eleganti. Uno stile che mescola alle suggestioni glamour e rock, per certi versi classiche, a un’altra più tipica dei nostri tempi: il gender fluid. Uno stile, insomma, che vuole abbattere gli stereotipi che insistono sulla questione gender. Ecco che, allora, se da un lato troviamo una bassista donna, dall’altro troviamo i ragazzi della band truccati in viso e con lo smalto nero sulle unghie. Uno stile che ha fatto più volte discutere, visto un po’ come una caricatura di se stesso. I quattro ragazzi romani, però, hanno deciso di tirar dritto per la propria strada senza mai smettere di crederci.
all’Eurovision Contest
Ed è con questo spirito che dal talent show musicale “X Factor” edizione 2017 (dove si classificarono secondi), in quattro anni sono riusciti a costruire una brillante carriera passando per le strade della capitale, concerti, fino ad arrivare al Festival di Sanremo e all’Eurovision Contest. Due album registrati in studio “Il ballo della vita” e “Teatro d’ira vol. 1”, singoli come “Morirò da re”, “Torna a casa” che sono diventati veri tormentoni. “Zitti e buoni” con il quale hanno vinto il Festival di Sanremo e l’Eurovision Contest (l’Italia non vinceva questa competizione da 31 anni) è primo nella classifica di Spotify come brano più scaricato. Con la vittoria dei Måneskin, come ha sottolineato in suo post su Instagram, il loro mentore Manuel Agnelli, l’Italia finalmente si è dissociata da quella classica immagine da pizza e mandolino. Un altro stereotipo abbattuto.
In copertina foto di Måneskin