I vicoli di Napoli con la loro bellezza intrinseca «sono le vene di questa città» dice Dario Di Cesare «ma anche le sue ferite».
Lui è un grafico napoletano, in questi vicoli ci vive da sempre e da lì trae ispirazione per i suoi lavori. L’ultimo, la creazione della prima mappa di Napoli proprio sui vicoli del centro storico. Oltre alle opportune indicazioni di strade, piazze e decumani maggiori; vengono ora segnalati anche alcuni dei vicoli del centro, proprio per fornire ai turisti quell’input maggiore che spinge lo straniero ad avventurarsi e a scoprire le peculiarità che all’interno della città prendono forma. Le brevi annotazioni in inglese ne mettono poi in risalto le caratteristiche: Vico Fico Del Purgatorio, il vicolo dei panni stesi al sole, si legge sulla mappa, ma anche dei graziosi fiori sulle balconate; oppure Vico Scassacocchi, al cui passaggio i cocchi appunto, si sfasciavano; e così via per gli altri vicoli.
Un progetto dunque di rivalutazione e scoperta del patrimonio storico artistico napoletano, anche se Dario precisa «non sono uno storico, il mio interesse è verso la bellezza dei vicoli, quelli che più mi hanno ispirato, affascinato ancor prima che decidessi di fare mappe».
Che cosa ti ha affascinato di questi vicoli?
Passeggiavo per Vico dei Maiorani e riflettevo sulla modernità – racconta Dario – sembra che qui non ci sia mai entrata, proprio come il sole non riesce a penetrarvi. Se non fosse per i motorini parcheggiati, non sapresti dire in che momento storico stai vivendo. I vicoli non hanno tempo. Questo è quello che mi colpisce e che mi ha ispirato a fare mappe.
Hai ottenuto riscontri tra i turisti?
Ci sono tantissime persone che mi scrivono ogni giorno, persino dall’Australia. Per me è una grande soddisfazione. Mi hanno chiesto di portarle in giro e mostrargli Napoli, i vicoli, le scalinate. I turisti mi dicono che loro vogliono conoscere la vera Napoli.
Un intreccio tra antichità e modernità, cultura e degrado, lotta ed emarginazione che qui nelle strade di Napoli trovano il suo essere. Per Dario la modernità tutto sommato è brutta come anche alcuni recenti cambiamenti architettonici della città che tanto scalpore hanno fatto e di altri che sono in programma. Ma non ci si sofferma molto su questo, e neanche sulla vita della gente di questi vicoli, lui non vuole entrarci; ma piuttosto sul fascino, quello anche silenzioso che a volte non va spiegato, ma solo carpito.
La mappa dei vicoli tuttavia non è l’unica, sono infatti 15 anni che Dario si occupa della realizzazione di mappe. Sempre inedite, innovative e che vogliono scoprire a far scoprire quelle realtà che sono spesso poco valutate. I suoi progetti hanno dunque diversi temi, come quello delle scalinate, tra cui salita Pedamentina, le rampe del Petraio e la salita del Moiariello che dall’Osservatorio di Capodimonte porta al Real Orto Botanico, queste ultime di grande ispirazione per il grafico. Altro tema è stato quello dei palazzi storici di Napoli, un lavoro non facile racconta Dario, che lo ha visto impegnato a girare un centinaio di palazzi per sceglierne alcuni tra i più belli da indicare sulla mappa, tra questi il Palazzo Sirignano nella Sanità, Palazzo Doria D’Angri, Palazzo Caracciolo ed altri. Altro tema ancora è stato quello relativo alle stazioni d’arte della metropolitana linea1, indicate con relative foto in miniatura sulla mappa.
Un progetto che è stato portato avanti anche grazie alla collaborazione di MediNapoli e all’editore Paolo Carotenuto e al supporto di vari artisti tra cui Andrea Fiore con le foto dei vicoli.
Un lavoro di creatività che vuole realizzare idee e bellezza e che viene svolto con entusiasmo, a prescindere dall’aspetto puramente economico «che comunque non va sottovalutato» precisa Dario aggiungendo che «un lavoro fatto con entusiasmo per la realizzazione delle proprie idee ha un valore inestimabile».