La nuova puntata di Sommessamente, il podcast di Cinque Colonne Magazine, ci porta alla scoperta del gruppo “Escape to the roof” e del loro brano “Fried Blues Chicken“.
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Il brano
Questo brano è il primo capitolo di un racconto surreale, inverosimile, unico nella sua complessità narrativa, in cui l’obiettivo dichiarato dell’artista è quello di porre l’attenzione massima sulla musica come arte collettiva e sul suo messaggio, in particolare sulle sonorità degli anni d’oro del rock, come atto di una vera “insurrezione”, per riscoprirne il valore profondo, prendendo in modo netto le distanze su tutto quello che oggi rappresenta la discografia, impermeata di apparenza, di superficialità, di “figurine”.
Il singolo Fried Blues Chicken si iscrive in questo racconto e propone una metafora della vita, sulla società, sulla produttività in batteria, che parte dalle parole di Margaret Heffernan che riprende lo studio sui polli di un biologo evoluzionista della Purdue University, William Muir: “Muir s’interessava di produttività, una cosa che penso riguardi tutti noi, ma che nei polli è facile da misurare perché basta contare le uova. Voleva sapere come rendere i suoi polli più produttivi, così escogitò un bell’esperimento. I polli vivono in gruppi, quindi ne selezionò una colonia media e la lasciò crescere per sei generazioni.
Gli ospiti di oggi, gli Escape to the roof
La band ha scelto l’anonimato e non vuole rendere pubblica la biografia dei componenti, le loro apparenze, ciò che oggi invece sembra essere imprescindibile per l’industria musicale. Lo scopo ultimo è fare in modo che chiunque ascolti i singoli o il disco, si concentri il più possibile sulla scrittura, sul messaggio, sulla composizione, sui testi, sulle emozioni, sui temi di questo progetto discografico