E’ di febbraio la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri che stabilisce definitivamente la nuova zona rossa per l’area vesuviana, cioè l’area da evacuare in via cautelativa in caso di ripresa dell’attività eruttiva, e individua i gemellaggi tra i Comuni della zona rossa e le Regioni e le Province Autonome che accoglieranno la popolazione evacuata.
La nuova zona rossa comprende oltre a un’area esposta all’invasione di flussi piroclastici (zona rossa 1) anche un’area soggetta ad elevato rischio di crollo delle coperture degli edifici per l’accumulo di depositi piroclastici (zona rossa 2). L’area da evacuare preventivamente è stata individuata sulla base del documento elaborato dal gruppo di lavoro “Scenari e livelli d’allerta” della Commissione Nazionale, istituita nel 2003 per provvedere all’aggiornamento dei piani di emergenza per l’area vesuviana e flegrea. Questo studio ha rappresentato il punto di partenza per una revisione completa del Piano di emergenza per il Vesuvio.
Sulla base di queste ed altre indicazioni scientifiche, il Dipartimento della Protezione Civile e la Regione Campania, hanno portato avanti la revisione del Piano di emergenza, ridisegnando i confini della zona rossa con il coinvolgimento dei comuni.
Finalmente le strutture operative hanno potuto aggiornare le pianificazioni di emergenza in caso di evacuazione della zona rossa.
E’ stato messo a punto un dossier completo con le indicazioni delle varie fasi e di tutti i riferimenti territoriali necessari. Un passo avanti nella protezione del territorio che ora sarebbe bene rendere fruibile a tutti i cittadini per renderli partecipi in toto.