È deciso Renzi. E ha il volto di chi la sa lunga. Non solo incontri con le istituzioni e in primis con il Presidente Xi Jinping che fa apprezzamenti per le riforme avviate dal Governo italiano ma anche intese commerciali con una ventina di grandi imprese locali come la Huawei, compagnia leader sul mercato della telefonia. L’idea è chiara: far ripartire gli investimenti. Internazionalizzare, non delocalizzare il motto di Renzi. Un invito agli imprenditori italiani ad essere coraggiosi e investire di più in Cina e un altro ai Cinesi a portare da noi i loro capitali. Non solo. C’è da lavorare molto anche sull’export come egli stesso dice: “La bilancia commerciale tra noi e la Cina è di 23 miliardi di investimenti a favore della Cina e di 10 per noi: è una sconfitta netta, dobbiamo correre e fare sistema per aumentare l’export e favorire l’arrivo dei cinesi in Italia”. Altri importanti risvolti economici potrebbero avere per il Paese l’accordo tra Finmeccanica-AgustaWestland per la fornitura di 50 elicotteri in cinque anni al mercato cinese, l’intesa strategica di collaborazione tra Enel e aziende cinesi nel settore energetico e nucleare, e finanche l’agricoltura che vede impegnata la Banca Intesa SanPaolo.
Roma e Pechino hanno rilanciato in grande stile un partenariato non solo industriale, sottoscrivendo un piano triennale di cooperazione e, per il tramite dei ministeri dello Sviluppo ben cinque accordi in settori come ambiente, agricoltura, sanità, urbanizzazione e aerospazio. Tra gli accordi spiccano anche quelli tra Sogin e China General Nuclear Power Group (Cgnpc) nel settore del decomissioning nucleare e per la gestione dei rifiuti radioattivi.
Merita particolare attenzione anche l’incontro avuta con Alibaba (società leader in Cina nel commercio on line).
Politica estera da rottamare? Pare proprio di sì. Troppa diplomazia sterile e pochi risultati concreti.Occorrono più marketing e più apertura alle esigenze reali, come il superamento della crisi. Poi illustra l’esempio del cammino che deve fare l’Italia, citando due animali cari ai cinesi: quello della saggia tartaruga e quello del cavallo che corre istintivamente. Dunque prudenza ma allo stesso tempo sprint per raggiungere in tempi stretti degli obiettivi importanti. Come quello dell’Expo 2015, sulla cui vicenda cerca di difendere il Governo, visto che subito“si sta rimboccando le maniche”. E già, perchè la strada è in salita affinchè economia e politica possano fare una cosa sola in nome dello sviluppo del Paese.
12 Giugno 2014
VERTICE ITALIA-CINA
Scritto da Claudio Talone
Il Premier Renzi è volato in Cina per potenziare i rapporti tra i 2 Paesi. Quali i vantaggi in termini di politica estera ed economica per il nostro Paese?