Quando nasce il graphic novel in Italia? Se si può considerare Guido Buzzelli come il primo ad avere rivoluzionato la forma fumetto dando alle immagini la stessa legittimazione della letteratura, è agli albori degli anni Duemila che il graphic novel entra di diritto negli scaffali delle librerie italiane grazie a realtà editoriali come Coconino Press, Phoenix, Kappa Edizioni e Black Velvet che hanno avuto Bologna come centro operativo. Un anniversario di quelli importanti, che verrà celebrato a BilBOlbul Festival internazionale di fumetto di Bologna ideato e organizzato da Hamelin: la 15ma edizione torna finalmente in presenza dal 2 al 5 dicembre prossimi, con un calendario che mescola grandi nomi e nuovi talenti per omaggiare una tradizione, quella del graphic novel, che si sviluppa e si trasforma da una generazione all’altra, riflettendo anche su una professione che oggi vive condizioni profondamente mutate rispetto alle origini.
15 anni di BilBOlbul per ragionare su 20 anni di graphic novel, due “ricorrenze” riconosciute anche a livello istituzionale: Hamelin è vincitrice del bando “Promozione Fumetto 2021” della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, un importante conferma che si traduce in un convegno internazionale a cura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, in collaborazione con il Festival, e in un volume in uscita a marzo 2022 per tracciare un bilancio del fumetto italiano tra passato e futuro.
E proprio “20 anni di graphic novel in Italia” è il titolo della giornata che apre BilBOlbul 2021, giovedì 2 dicembre, con alcuni degli autori ed esperti che hanno fatto la storia del graphic novel in Italia che si riuniranno a Bologna insieme alle generazioni più giovani. Si ripercorreranno le maggiori trasformazioni provocate dal graphic novel nel panorama del fumetto in Italia; si esploreranno i generi che ne hanno segnato la storia, dal fumetto di realtà alle sue forme più romanzesche; si rifletterà sulle nuove estetiche e i nuovi approcci narrativi confrontando il lavoro del passato con quello dei giovani fumettisti.
Dalla ricognizione del passato a un ponte verso il futuro, BilBOlbul presenta Invisible Lines, progetto co-finanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea, che ha visto 12 giovani artiste e artisti under 30, selezionati tra oltre 400 candidature provenienti da Italia, Francia, Repubblica Ceca, Polonia, Germania e Belgio, coinvolti da maggio a luglio in un percorso di formazione itinerante tra Italia, Francia e Repubblica Ceca sotto la guida di tre maestri come Stefano Ricci, Juraj Horváth, Yvan Alagbé: i risultati saranno mostrati al pubblico nella mostra Invisible Lines. Landscapes, borders, revelations, in programma all’Accademia di Belle Arti di Bologna, un modo per scoprire come dare forma e racconto alle diverse diramazioni del concetto di invisibilità legata alla storia e al paesaggio, ai confini, alle migrazioni e al mistero del quotidiano.
Sulla stessa scia la mostra di Zuzu, ormai una delle giovani voci più conosciute e talentuose del fumetto italiano, ospitata e curata da Squadro Stamperia Galleria d’Arte.
La volontà di esplorare le nuove generazioni del fumetto passa anche attraverso il ciclo di incontri tra giovani autori e autrici e grandi nomi (tra gli ospiti Anders Nilsen, Antoine Cossé, Tommi Parrish); e ancora il ciclo di presentazioni editoriali tutte dedicate a esordienti, come David Marchetti, Percy Bertolini, Juta e Lina Ehrentraut. Infine, la decorazione di due BBB Room al PHI Hotel Bologna – Al Cappello Rosso, storico partner della manifestazione, che nel corso degli anni ha accolto nelle sue stanze molti ospiti passati dal Festival, affidate a tre giovani illustratori già affermati in ambito internazionale come Noemi Vola, Emma Lidia Squillari e Andrea Antinori.
BilBOlbul si apre a una dimensione internazionale con due ospiti d’onore come Frederik Peeters e Anders Nilsen. Il primo, pluripremiato fumettista svizzero noto soprattutto per il graphic novel autobiografico Pillole Blu e autore, insieme allo sceneggiatore P.O. Lévy, di Castello di sabbia (appena uscito per Coconino Press – Fandango) da cui il visionario regista M. Night Shyamalan ha tratto il suo ultimo film, Old, sarà a Bologna anche con un incontro dedicato al suo lavoro e in un dialogo con Manuele Fior.
Nilsen, autore statunitense il cui graphic novel Big Questions (di prossima uscita per Eris Edizioni) è stato inserito nell’elenco dei libri dell’anno del New York Times nel 2011, sarà protagonista di un ciclo di incontri che portano finalmente la sua opera al pubblico italiano. Sarà a BilBOlbul anche Antoine Cossé, illustratore e cartoonist di origine francese trapiantato a Londra, autore di Mutiny Bay e una delle menti alla base della produzione editoriale innovativa di Breakdown Press.
Completa il quadro uno sguardo all’Africa – luogo spesso trascurato quando si parla di produzione fumettistica – grazie a due progetti che uniscono fumetto, animazione e musica: il lavoro del collettivo Uhuru Republic, che coinvolge artisti provenienti da Italia e Tanzania, portato a Bologna da Collettivo Franco, e la mostra dell’animatore Jonathan Djob Nkondo, curata da Kilowatt nell’ambito del progetto Tecnica Mista, cartellone di appuntamenti dedicati all’animazione.
Alla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna arriva, dopo lo stop del 2020, la collettiva Prendere posizione. Il corpo sulla pagina promossa dalla stessa Fondazione in collaborazione con Fondazione Nuovi Mecenati, Danish Arts Foundation, Canicola, Oblomov Edizioni e MalEdizioni, negli spazi espositivi della Fondazione e dedicata a 4 grandi talenti – Émilie Gleason, Rikke Villadsen, Nicoz Balboa e Alice Socal – che hanno riflettuto sulla rappresentazione del corpo, motore ed essenza di ogni storia a fumetti. Usando stili, voci e generi letterari diversi le autrici hanno rappresentato nei loro lavori il corpo erotico, comico, non conforme, politico, usandolo per indagare sulla propria identità personale e politica, per raccontarsi con l’autobiografia, per immaginare futuri desiderabili o distopici, per riscrivere i generi letterari classici e scardinarne l’immaginario. La mostra inaugurerà il 4 dicembre alle ore 11 e sarà aperta fino al 5 gennaio 2022.
Il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna ospita invece la mostra di Tommi Parrish, rivelazione del fumetto statunitense con La bugia e come l’abbiamo raccontata, dal titolo del graphic novel che l’ha rivelata al grande pubblico: una storia all’apparenza semplice di due amici che si incontrano per caso dopo anni e passano una serata insieme a parlare diventa il pretesto per una sorta di bilancio esistenziale, tra amori, speranze e disillusioni, il tutto raccontato attraverso uno stile originalissimo fatto di vignette incompiute o semi-smontate, disegni lasciati a metà, un uso spettacolare del colore. Oltre alle tavole originali del volume uscito in Italia per Diabolo Edizioni in collaborazione con BilBOlbul, saranno visibili anche alcune tavole inedite di Parrish.
Non mancheranno gli appuntamenti di BBB Kids dedicati agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie, i workshop e gli appuntamenti di portfolio review per i giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti, e il cartellone BBB Off, con decine di mostre in vari luoghi della città: tra i nomi si segnalano Andrea Serio, Percy Bertolini, e il progetto A.M.A.R.E. a cura di Canicola.
28 Ottobre 2021
Vent’anni di graphic novel in Italia: la 15ma edizione di BilBOlbul
Scritto da Pippo Calaiò
Quando nasce il graphic novel in Italia? Se si può considerare Guido Buzzelli come il "primo" allora è agli albori degli anni Duemila