Il significato della vendemmia dai più piccoli ai più grandi è uno solo: il cambio dall’estate all’autunno. L’uva da vino viene trasformata ma quest’anno è arrivata in anticipo. Perché?
Vendemmia, il significato
Sapete qual è il significato della vendemmia? Quella che potrebbe sembrare una domanda “sciocca”, in realtà nasconde alcune difficoltà. Pregiudizio di molti è quello di vedere la vendemmia come il solo procedimento che vede l’uva “pestata” con i piedi e “magicamente” trasformata in uva.
La verità è “ben più complessa”. La vendemmia è il momento in cui l’uva da vino viene raccolta e portata in cantina per dare il via al processo di vinificazione, che con la fermentazione alcolica degli zuccheri contenuti negli acini maturi trasformerà il mosto in vino.
La vendemmia rappresenta non solo un evento annuale legato al lavoro in vigna, ma anche un rituale inserito nelle tradizioni agricole nell’Italia intera e da sempre porta con sé un grande fascino ed ha un valore sia storico che antropologico, insito nella condivisione sociale e nel territorio.
Mosto e uva da vino
Avrete sicuramente notato che nella precedente spiegazione abbiamo usato due espressioni quali: mosto e uva da vino. Sono due termini che per il significato della vendemmia hanno una importanza molto alta:
- Mosto: con questo termine viene indicato quello che è il succo “nato” dalla pigiatura dell’uva. Alcune delle sostanze presenti nel mosto si ritrovano poi quasi inalterate nel vino finale. Le altre, invece, saranno trasformate ed altre ancora “verranno alla luce” in fase di fermentazione.
- Uva da vino: come dice lo stesso nome, andiamo ad indicare l’uva che verrà poi trasformata in vino. Esiste, quindi, il vino da tavola? Certamente ed è quello che mangiamo con tanto gusto.
Una vendemmia che gioca d’anticipo
Quest’anno, però, la vendemmia ha deciso di arrivare leggermente in anticipo. Agosto ancora non è concluso, eppure, molti vigneti stanno iniziando i lavori. Una vendemmia anticipata che risponde, quindi, alle grandi difficoltà che il nostra pianeta sta vivendo.
Secondo il Centro di Ricerca di Viticoltura ed Enologia del Crea-Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, però, non sono previste particolari problematiche per la vendemmia 2022. In particolare il Crea, nonostante l’Italia sia stata accomunata da un andamento meteo omogeneo da nord a sud della penisola con alte temperature e siccità che hanno caratterizzato la primavera, non prevede nessun dramma e incorona “il vigneto italiano come resiliente ai cambiamenti climatici”.
Qualità o quantità?
Resiliente ma non vuol dire che la vendemmia 2022 sarà “abbondante”. Secondo il Centro, infatti, la vendemmia non dovrebbe far registrare “numeri da capogiro” per quanto riguarda il numero di uva da tavola raccolta. In definitiva, questa del 2022 sarà annata di grande interesse enologico. Sarà qualità presenta uve con un contenuto di zuccheri e sostanze coloranti superiori alla norma a farla da padrone.