Torna un nuovo appuntamento con il VascioTùr, un percorso alla riscoperta del quartiere Forcella: l’appuntamento è a Largo Donnaregina (ingresso Arcivescovato) per partecipare a un viaggio singolare tra storia, cultura e bellezza nel cuore di Napoli.
L’evento
Si tratta di un percorso narrato che illustra creativamente le tante attestazioni storiche, artistiche e archeologiche di un luogo una volta molto importante e oggi poco valorizzato. Tra i vicoli che ricalcano l’impianto greco-romano, tra i suoi aristocratici e monumentali Palazzi, tra i “vasci” e i fondaci, si può vivere un intenso momento in cui unico protagonista è Forcella, i suoi ricordi, le sue leggende e i suoi sapori. Prenderanno voce i suoi “personaggi”, d’epoca e attuali, interpretati dagli abitanti del quartiere, pronti a raccontare le vicende di un’area così significativa per Napoli.
Il quartiere Forcella
Zona già greca, con le sue mura e il suo “cippo”, Forcella è stato lo scenario di momenti fondamentali della storia della Città: fu proprio qui, ad esempio che vissero le famiglie appartenenti alla più alta nobiltà partenopea, qui si celebravano i Sebastà (i giochi isolimpici in onore di Augusto), qui gli Orsini, i Carafa, i Caracciolo e la stessa regina Giovanna II vantavano splendide dimore. Proprio attraverso un pozzo dell’antico acquedotto greco-romano della zona Alfonso d’Aragona riuscì a entrare in città.
Qui si trovavano i templi dedicati ad Ercole e ad Asclepio, le cui tracce sopravvivono ancora nella toponomastica dei luoghi. Qui vennero costruiti i primi “centri di assistenza e cura” per i bambini abbandonati (Real Casa dell’Annunziata voluta dalla Regina Giovanna I nel Trecento) e sempre qui furono realizzati le prime “case di accoglienza” laiche per le “peccatrici pentite” (Santa Maria del Rifugio voluta dalla nobildonna Costanza Del Carretto Doria, XVI secolo). Luogo apprezzato da tanti uomini di cultura a partire da Stazio a Championnet (che proprio a Forcella ebbe modo di apprezzare l’animo valoroso e indomito dei Lazzari), fino a Goethe, agli eroi delle Quattro Giornate, Forcella nasconde inconsapevolmente, la storia più tormentata e affascinante di Napoli.
L’evento, organizzato dall’Associazione Agora, che ha come obiettivo il recupero sociale e culturale di questo territorio, è molto seguito da chi ha la curiosità di conoscere la bellezza di Napoli oltre gli stereotipi.
“In questo percorso abbiamo voluto coinvolgere direttamente gli abitanti di Forcella raccontano dall’Associazione – che spesso, con grande generosità, ci sostengono nella rivalutazione del posto e regalano racconti di vita, storie legate ad antichi mestieri, volti umani del periodo della guerra, disagi di oggi, speranza per un futuro. Il nostro obiettivo è riaprire il quartiere, rivalutare il suo passato ben documentato da fonti storiche, insieme a chi vive questi luoghi e ne può apprezzare l’importanza culturale. Le nostre non sono visite guidate turistiche, alla ricerca di sensazionalismo, ma ispirate al recupero della memoria, attraverso momenti di scambio e di racconto interattivo”.