Il prezzo del gas e della benzina sta salendo giorno dopo giorno a causa del conflitto tra Ucraina e Russia (ma non solo), variazioni che fanno male soprattutto alle nostre tasche. Ogni giorno è un viaggio alla ricerca del distributore col prezzo più vantaggioso.
Variazioni al prezzo del gas e benzina, cosa succede?
Una corsa al rialzo che non si vedeva da decenni. Gas e carburante stanno viaggiando a prezzi altissimi. Il record del 1976 è stato praticamente stracciato con la verde che ha raggiunto in modalità self la media di 2,219 euro al litro, il gasolio 2,225 euro al litro.
Secondo i dati di Assoutenti, oggi un litro di benzina e diesel costano rispettivamente il 41,4% e 54,7% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Se invece confrontiamo il dato prima dello scoppio della guerra il prezzo alla pompa della benzina è salito in Italia del 19,7%, mentre il gasolio è aumentato del +28,8%.
Il metano: prezzi mai visti
Se prima era il carburante tra i più economici in circolazione, ora la situazione si è completamente ribaltata. Dall’inizio del conflitto tra Ucraina e Russia, il prezzo del metano è schizzato alle stelle ed il quasi euro al kg è solo un lontano ricordo. Ora il metano giro oltre i due euro al chilo andando in alcune giornate a sfiorare i 2,50 euro.
Tagliare i prezzi?
Al Mef e al Mite si lavora fino all’ultimo all’intervento da mettere in campo che ha come punto fermo il taglio del prezzo della benzina e del diesel: l’ipotesi è quella di uno sconto di 15-20 centesimi a litro alla pompa, sia per la benzina che per il gasolio, della durata due mesi. Un intervento in linea con quanto fatto in Francia e con quel che si appresta a fare la Germania alle prese con la stessa emergenza.