Nasceva con l’obiettivo di dover zittire definitivamente tutte le polemiche legate ad episodi dubbi tra fuorigioco, rigori o contatti sospetti in campo eppure aver ottenuto l’effetto contrario. Parliamo della VAR che col suo utilizzo in campo da ormai più di due stagioni ha creato tantissime polemiche su tempistiche e comportamenti del direttore di gara rispetto all’occhio tecnologico.
VAR, l’utilizzo in campo
Uno degli aspetti da sempre più discussi sulla VAR è quello legato al suo utilizzo. Quando la tecnologia deve intervenire? In quali situazioni? La regola dice che la VAR entra nel merito delle decisioni arbitrali solo nelle situazioni che si svolgono all’interno delle due aree di rigore ma quello che fa più polemica è quando l’arbitro deve andare al monitor per la VAR review? Anche qui la risposta sembra semplice, l’azione (nel caso in cui dovesse proseguire dopo l’episodio dubbio) dovrebbe essere fermata in modo tale da non creare situazione di squilibrio in campo con magari una delle due squadre ferma credendo di aspettare la decisione della VAR. Eppure tutto questo succede in maniera alternata. Esempio l’lampante è avvenuto in Napoli – Sassuolo dove al San Paolo il direttore di gara in una occasione ha fermato il contropiede azzurro per analizzare il fallo di area del difensore azzurro di Lorenzo e decretare poi il rigore trasformato da Locatelli ma successivamente ha lasciato proseguire l’azione dopo il presunto contatto ai danni di Oshimen (azione nella quale poi in contropiede il Sassuolo è poi andato a segnare il gol del definitivo 2 a 0). Perchè questa decisione non coerenza con la prima?
Il fuorigioco e la tolleranza
Altro punto che in realtà dovrebbe essere quello forte della VAR è il fuorigioco. La regola meno “amata” dai non appassionati di calcio con la VAR non lascia scampo ad errori. Parliamo di un dato oggettivo che non dovrebbe lasciare adito a polemiche eppure questo aspetto della VAR viene criticato perché… funziona bene anzi troppo bene! Moltissime squadre hanno richiesto a gran voce che il fuorigioco non debba essere chiamato nei casi millimetrici ma con anzi una tolleranza di addirittura metri. Una misura che viene sin dalle sfere più alte della UEFA e fortunatamente per ora mai accolta. Snaturare il fuorigioco potrebbe a tante situazione ancora più dubbiose e passibili di errori e relative lunghe polemiche.
Tecnologia si o tecnologia no?
Ma quindi la VAR serve davvero? Oppure si stava meglio quando si stava peggio? La tecnologia in campo è uno strumento fondamentale per chi deve arbitrare un incontro il tutto sta nel saperlo utilizzare, quando utilizzarlo ma soprattutto come utilizzarlo al meglio senza che diventi un veicolo di polemiche che fanno solo male a questo sport.