Pfitzer-Biontech lo aveva annunciato, a inizio 2021, che da sola non sarebbe riuscita a garantire la fornitura di vaccini anti Covid per l’intera Unione europea. Il capo dell’azienda tedesca aveva ribadito la necessità, per le agenzie preposte, di approvare quanto prima sieri prodotti da altre case farmaceutiche. A una settimana di distanza, l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, prima e l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, dopo hanno dato il via libera al vaccino di Moderna. Le prime dosi sono disponibili in Italia già da oggi per proseguire senza interruzione la campagna vaccinale.
Via libera al vaccino Moderna: come funziona il siero
Pur basandosi entrambi sulla tecnologia Rna-messaggero, i vaccini realizzati dall’industria tedesca Pfitzer-Biontech e dall’americana Moderna presentano alcune differenze. Vediamo quali:
il vaccino Moderna
- può essere somministrato a partire dai 18 anni di età;
- prevede l’inoculazione di due dosi a distanza di 28 giorni l’una dall’altra;
- è efficace dopo due settimane dalla somministrazione della seconda dose;
- è pronto per l’uso perché non va diluito e ogni flacone contiene 10 dosi;
- deve essere conservato a temperature che vanno dai -15° ai -25°, è stabile a temperature tra i 2° e gli 8° per 30 giorni;
il vaccino Pfitzer-Biontech
- può essere somministrato a partire dai 16 anni di età;
- prevede l’inoculazione di due dosi a distanza di 21 giorni l’una dall’altra;
- è efficace dopo una settimana dalla somministrazione della seconda dose;
- va diluito all’interno del suo flaconcino con 1,8 ml di soluzione iniettabile di sodio cloruro;
- deve essere conservato a -70°, è stabile a temperature tra i 2° e gli 8° per 5 giorni e per 30 giorni se conservato con ghiaccio secco;
Il vaccino di Moderna in Italia
Secondo gli accordi con chi produce il nuovo siero, già da oggi è previsto l’arrivo nel nostro Paese delle prime 47mila dosi di vaccino Moderna. La prossima settimana dovrebbero arrivare altre 66mila dosi per arrivare a un totale, per il mese di gennaio, di 113mila dosi. Nella seconda settimana di febbraio si prevede l’arrivo di 163mila dosi e 488mila nella quarta settimana. Per fine febbraio, dunque, l’Italia disporrà di 764mila dosi di vaccino contro le 10 milioni e 768mila prenotate all’azienda americana.
La campagna vaccinale in Italia
La campagna vaccinale, dunque, è entrata nel vivo. Secondo il report di Aifa aggiornato al 9 gennaio, dalle 918.450 dosi consegnate, sono state effettuate 583.050 vaccinazioni. Il maggior numero di vaccinazioni è stato effettuato finora in Veneto (63.690), Lazio (62.540) ed Emilia Romagna (61.570). Di queste, 473.151 hanno riguardato operatori sanitari e socio sanitari, 71.620 il personale non sanitario e 38.279 gli ospiti delle strutture residenziali. Ogni regione, a seconda della grandezza, ha dai 2 ai 36 punti di somministrazione per un totale di 293 su tutto il territorio nazionale. Quella che stiamo vivendo è solo la prima fase del piano vaccinale che proseguirà per tutto il 2021 e parte del 2022 con un suo preciso calendario.
In copertina foto di Gerd Altmann da Pixabay