"Chiacchiere e tabacchere e ligno, 'o banco 'e napule nun se 'mpegna"!
Così recita il vecchio adagio partenopeo che, in verità, non abbisogna nemmeno di traduzione in quanto è quasi lapalissiano il significato: il Banco di Napoli (gloriosa ed antica banca napoletana ora scomparsa ma un tempo la Banca per antonomasia, non solo in Campania ma in tutto il sud Italia) non concede nulla sulla base di parole e di tabacchiere lignee dal bassissimo valore di mercato. Quando lo si richiama oggi, questo proverbio, è per definire una situazione paradossale dove si vuole far passare per serio quanto in realtà è solo fallace o al più una costruzione molto aleatoria.
Vi chiederete ora, giustamente, che c’entra questa prolusione di colore con un tema tanto importante come quello dei vaccini da cui dipende il futuro non solo del nostro Paese ma di tutto il mondo, oseremmo dire. E’ presto detto: purtroppo vivviamo un momento in cui nessuno recita più il suo ruolo d’elezione.
Gli scienziati che, in primis, sembrano essere letteralmente in balìa dei venti misteriori della ricerca che – giustamente- ha tempi e procedimenti che nulla hanno a che vedere con quelli delle risposte che l’opinione pubblica mondiale si aspetta per poter cercare di pensare di ripartire seriamente senza più stop and go continui. Le istituzioni che, purtroppo, corrono appresso agli scienziati e non fanno altro che ripetere a pappagallo quello che i primi faticosamente dicono oggi e smentiscono domani.
La magistratura che, a torto più che ragione, apre sterili inchieste su inchieste -con la più che palese connotazione del non sapere nemmeno lontanamente dove andare a parare ma comunque la consapevolezza che due giorni con il nome sui giornali non fa certo male a loro e chi ci capita dentro si dia pace-
L’informazione che, colpevolmente, non solo corre appresso ai primi ai secondi ed alla terza come sempre, ma è totalmente incapace di svolgere il proprio ruolo dando credibilità a ciò che diffonde, una credibilità che viene spazzata via ad ogni refolo di vento nuovo di giorno in giorno; ma che importa! Quel che conta è che si riportino commenti, opinioni, e scoop su inchieste giudiziarie che hanno l’unica finalità di creare e cavalcare la pubblica indignazione con prime pagine su prime pagine e lenzuolate di post sui social che fanno tanti bei click, cioè tanti bei soldini in cassa.
Poi c’è il popolo, sì quello che vorrebbe i vaccini, quello che si iscrive alle liste non appena viene dato il via libera da commissari e generali perchè ha fame di ritorno alla normalità e che dopo si sente accusato di essere furbetto, di voler scavalcare la fila, di “fare l’Italiano”! Intanto fino a ieri Astrazeneca era buono per i giovani e inutile per gli over 60 (prima 55 e prima ancora 50) e oggi è ottimo per i sessantenni fino all’ottantina – guai se ve lo somministrano a 81 evitatelo come la peste”- ! Che dire? Fiducia nella scienza? Sempre e comunque assolutamente; e nella politica e le istituzioni? Beh, sinceramente qui dare una risposta comincia a diventare davvero arduo, molto.
Una sola considerazione, fra le tante domande che ci affollano la mente: perchè tutti i problemi sui vaccini proprio solo da Astrazeneca? Gli altri vaccini sono tutti salvifici ad libitum? Che problemi ha avuto la U.E nel chiudere i contratti con le major farmaceutiche? Che cosa sono e che valenza hanno i vaccini russo e cinese? Perchè un vaccino a vettore virale è “meno sicuro” di uno a mRNA ? Quanto incide sul giudizio verso un vaccino il suo costo unitario? Ancora: perchè questi repentini cambi di ventiquattr’ore in ventiquattro? Chi ha avuto la prima dose Astrazeneca e aspetta la seconda ed ha meno di 60 anni cosa farà? Come si può affermare allo stesso tempo che quel vaccino andrà ora agli ultrasessantenni ma chi lo ha fatto e gli è andata bene e non è ulltrasessantenne rifarà lo stesso per la seconda dose? Come si può affermare tutto ed il contrario di tutto così allegramente senza colpo ferire?
Il premier ieri ha lanciato un’accusa pesante contro chi avrebbe saltato la fila, addirittura la Commissione Antimafia è scesa in campo con tutta un’elucubrazione sui dati accompagnata dall’immancabile inchiesta giudiziaria di turno. Una sola considerazione dicevamo: se si da la possibilità a caregiver e familiari di persone disabili e fragili di vaccinarsi, che è un atto di civiltà dovuta alle persone fragili stesse sia ben chiaro, poi si vuole far passare l’idea che questi sono dei furbetti cui non spettava nulla? Se un disabile o una persona fragile vive in una famiglia (e grazie a Dio non parcheggiato in una RSA) perchè mai si sarebbe dovuto vaccinare solo la persona fragile ed i familiari no? A cosa sarebbe servito?
Ecco, la considerazione è che stiamo tutti perdendo il lume della ragione irrimediabilmente. La pandemia ci doveva migliorare? Nemmeno lo sterminio ci cambierà, più le cose si fanno difficili e più la natura dell’uomo viene fuori in tutto il suo portato di egoismo e di falso perbenismo pronto alla facile indignazione che chiede il capro espiatorio di turno e che si sposa con l’unico assunto che tutto va bene finchè viene bene a me e gli altri alla malora!
Quanta inutile cattiveria gratuita e che grandi colpe abbiamo tutti assaliti e accaniti verso impeti di giustizialismo d’accatto nella ricerca di magistrati pronubi che, nell’assenza ingiuistificata della politica, salgono giustamente alla ribalta sguainando la loro spada infuocata buona solo ad appiccare il fuoco che bruci le novelle pulzelle d’Orleans odierne (il riferimento femminile è puramente esemplificativo).