Ogni giorno assistiamo ad assurde e furiose “battaglie” in rete riguardo l’argomento vaccini. La più diffusa è quella portata avanti in nome di una teoria ideologica, cioè non basata su prove scientifiche, secondo la quale i vaccini provocano l’autismo. È possibile immaginare che possa esistere un bisogno emotivo che voglia necessariamente inquadrare nei vaccini un capro espiatorio?
Se internet ha facilitato la comunicazione di massa, la sua incontrollabile “globalizzazione” ha favorito un’enorme diffusione di informazioni, i cui effetti inevitabilmente hanno ripercussioni, nel bene o nel male, nel vissuto reale.
Come districarsi quindi tra social, blog, siti, forum, motori di ricerca per riconoscere le fonti attendibili e le informazioni serie e non cadere nei tranelli psicologici della comunicazione?
Chi si affida oggi alla rete per cercare informazioni in tema di vaccini, trova due schieramenti polari: da una parte la scienza che cerca di far comprendere l’inconsistenza delle correnti antivacciniste, dimostrando, attraverso studi scientifici, come il rifiuto ostinato alle vaccinazioni si basi esclusivamente su paure, ideologie e, paradossalmente, bisogni; dall’altra informazioni errate e fuorvianti, che generano confusione, allarmismo, disaffezione e sfiducia nei confronti della scienza. Queste ultime riescono a colpire l’attenzione stimolando l’emotività del lettore e, unite a una personale errata percezione del rischio e tendenza al sospetto, accendono la miccia della disinformazione che crea danni non solo al singolo ma a tutta la comunità.
“Se la Salute è un diritto e un dovere di tutti, la libertà di scelta è imprescindibile dalla consapevolezza” ci spiega Armando De Vincentiis, curatore del libro “Vaccini complotti e pseudoscienza” (www.c1vedizioni.com), raccontandoci di come questo libro sia nato proprio dall’esigenza di coprire i vuoti della comunicazione ed i pericoli dell’informazione fai-da-te:
“L’idea è quella di far capire su cosa si fondano le argomentazioni ideologiche e presentare, in modo semplice, le contro-argomentazioni sostenute dagli studi scientifici pubblicati su riviste autorevoli. Il libro “Vaccini complotti e pseudoscienza”evidenzia e spiega proprio il paradosso di voler credere per forza a una teoria e perché sia davvero così difficile modificare l’opinione di chi ha “deciso” che i vaccini siano pericolosi e/o la causa di determinate malattie”.
“Spesso, nell’approccio di molti interventi orientati a dimostrare l’infondatezza di tali credenze, si utilizzano argomentazioni di carattere medico e giornalistico, dimenticando l’aspetto emotivo della comunicazione. Questo è un elemento chiave in grado di filtrare e stravolgere le informazioni: nonostante una corretta informazione, tale approccio appare, spesso, insufficiente. Viceversa, una comunicazione fondata sull’emotività appare più efficace” continua ancora De Vincentiis.
“Vaccini complotti e pseudoscienza sviluppa l’argomento da più prospettive, partendo da quella psicologica oltre che medica e giornalistica. Gli autori, psicologi, medici, giornalisti scientifici e neuroscienziati, affrontano il tema ad ampio spettro, non lasciando nessun vuoto e fornendo tutto ciò che è necessario per capire i vaccini, la loro non pericolosità, il perché del loro utilizzo e i rischi della mancata vaccinazione, come è nata l’origine dell’equivoco secondo il quale causano l’autismo, e, soprattutto, la paradossale attitudine e ostinazione a continuare a credere in tale equivoco e la dimensione sia emotiva che cognitiva che solidifica le errate convinzioni sui vaccini anche al cospetto delle evidenze scientifiche” conclude Armando De Vincentiis, curatore del libro “Vaccini complotti e pseudoscienza” .