Le vacanze studio all’estero sono un classico per molti giovani. Visitare un Paese diverso, fare esperienze lontano da casa e dai genitori. Sono ben 110mila gli studenti italiani che andranno in vacanza studio nel 2019, seguendo varie formule che vanno dai viaggi individuali, ai gruppi guidati da insegnanti, ai gruppi aziendali.
Quanto a vacanze studio all’estero l’Italia è il primo mercato per il Regno Unito e il terzo per gli Usa, conferma Stefano De Angelis, CEO di Giocamondo, azienda fondata nel 2004 per la progettazione e l’organizzazione di vacanze per ragazzi e senior, in Italia e all’estero. “Quest’anno partiranno con noi circa 6mila studenti, con un aumento molto significativo rispetto al 2018: il tasso di crescita infatti è pari al 22%”, continua.
Se la classifica delle mete più gettonate per le vacanze studio è come sempre dominata dal Regno Unito (con un +10% delle partenze rispetto all’anno scorso), al secondo posto arrivano gli Usa, che vedono crescere addirittura del 30% il volume di prenotazioni. Seguono destinazioni più vicine come l’Irlanda (+20% rispetto al 2018) e la Spagna (+80%) e, a chiudere la top 5, la Russia, con un promettente +70%. Il russo, infatti, è al terzo posto nella graduatoria delle lingue studiate dagli italiani, con una percentuale del 6% che va a insidiare l’11% dello spagnolo, ma si mantiene ancora ben distante rispetto allo strapotere della lingua internazionale per eccellenza, l’inglese (approfondito dall’83% dei ragazzi diretti all’estero). “Gli studenti italiani mostrano una netta predilezione per il soggiorno in college, scelto dal 91% dei nostri clienti. Soltanto il 9% preferisce alloggiare presso una famiglia nel Paese ospite”, continua De Angelis.
Un pensiero meritano anche i genitori che, pur conoscendo l’importanza di mandare i loro figli a studiare all’estero, vivono questa esperienza con una certa apprensione. Per loro è stato scritto il libro ‘Ciao mamma! Parto, studio e mi diverto’, dallo stesso De Angelis ed edito da Sperling & Kupfer. Il volume tratta l’importanza dell’apprendimento delle lingue attraverso gli occhi di un piccolo ‘viaggiatore’, chiarendo i più diffusi timori delle famiglie e spiegando perché tutti gli adolescenti dovrebbero vivere un’esperienza di questo tipo.