Il conflitto tra Russia ed Ucraina ha visto molti paesi europei prendere la decisione di iniziare a staccarsi dalla dipendenza del gas russo e tra questi c’è anche l’Italia. Si cercano, giorno dopo giorno, nuove strade per distaccarsi dal gas russo.
Italia e Russia, uscire dalla dipendenza del gas
Prima di parlare di come si stiano cercando nuovi metodi, è bene capire quanto gas noi “prendiamo” dalla Russia in modo da renderci conto dell’effettiva grandezza della dipendenza verso il gas russo. Nel 2021 l’Italia ha importato dalla Russia il 38,2% del gas che consuma. Si tratta di 29,07 miliardi di metri cubi di gas naturale. Da molti anni l’ex repubblica sovietica è il principale Paese dal quale importiamo gas. Nel 2012 la percentuale era attorno al 30% e nel 2015 era salita al 44%.
Da dove arriva il gas che consumiamo?
L’Italia importa quasi tutto il gas che consuma. Infatti, se vogliamo “dividere” la quantità di gas che arriva in Italia dai vari paesi possiamo vedere che:
- Russia (38,2%)
- Algeria (27,8%)
- Azerbaijan (9,5%)
- Libia (4,2%)
- Nord Europa (2,9%)
- Qatar (13,1%) ma sotto forma di Gnl ovvero gas liquido
Cambio di passo?
Ecco, quindi, che si palesa una riflessione abbastanza logica: c’è bisogno di cambiare passo. Staccarsi dalla dipendenza russa e trovare nuove strade. Quali sono, però, al momento le opzioni disponibili? Dobbiamo tenere conto che, secondo le parole del Ministro per la Transizione Ecologica Cingolani, la fine di questa “dipendenza” dal gas russo non potrà completarsi prima di tre anni. Però, alcune soluzioni possono essere prese:
- Nuovi contatti con fornitori esteri: non è un mistero che in questi ultimi mesi sono state “parecchie” le missioni all’estero da parte del ministro Di Maio verso quei paesi che possono assicurare nuove risorse di gas al nostro Paese.
- Nuovi rigassificatori, questa è una stata una “vittoria” del presidente Draghi durante l’ultimo Consiglio europeo di Bruxelles. I rigassificatori sono impianti che consentono di riportare un fluido, che normalmente in natura si presenta sotto forma di gas, dallo stato fisico liquido a quello aeriforme. Attualmente, l’Italia ne possiede tre ma preso potrà averne altri dure